Usa, morta giudice Corte Suprema Ruth Bader Ginsburg. Battaglia per la successione

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Icona liberal e dei diritti delle donne, aveva 87 anni. È morta in seguito a complicazioni per un tumore al pancreas. Nominata da Bill Clinton, era alla Corte Suprema dal 1993. La sua scomparsa apre una lotta politica: Trump secondo i media statunitensi potrebbe nominare il successore già nei prossimi giorni. I dem chiedono che la scelta sia fatta dopo le elezioni presidenziali. A Washington bandiere a mezz’asta

La giudice della Corte Suprema Ruth Bader Ginsburg è morta a 87 anni, in seguito a complicazioni per un tumore al pancreas. Nominata da Bill Clinton, era alla Corte Suprema dal 1993.

Paladina dei diritti delle donne

Icona dei liberal, è stata paladina dei diritti delle donne per decenni. Nata a Brooklyn il 15 marzo del 1933, è morta circondata dalla sua famiglia. Poco prima di morire ha fatto scrivere le sue volontà: "Spero di non essere sostituita fino a che un nuovo presidente si sarà insediato”. Ma secondo i media statunitensi, Trump nominerà un successore nei prossimi giorni, cementando così la maggioranza conservatrice alla Corte Suprema americana, dove ha già nominato Neil Gorsuch e Bret Kavanaugh. Il tycoon potrebbe essere il primo presidente dai tempi di Richard Nixon a nominare tre giudici della Corte Suprema in un solo mandato di quattro anni.

Chi era Ruth Bader Ginsburg

Classe 1933, originaria di Brooklyn, aveva studiato legge, già moglie e madre, a Harvard, una delle nove donne in una classe di 500 uomini, poi alla Columbia. Negli anni Settanta, come direttrice del Women's Rights Project della organizzazione libertaria American Civil Liberties Union, aveva dibattuto davanti alla Corte una serie di casi che avevano creato le protezioni istituzionali contro la discriminazione sessuale: una strategia legale che aveva invitato a paralleli con quelli del giudice Marshall sul fronte delle battaglie per i diritti civili dei neri. Tra le sue tattiche, l'uso della parola "genere" quando altri usavano "sesso", parola che, a suo avviso, confondeva i giudici. 

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Ruth Bader Ginsburg - ©Ansa

La sua carriera alla Corte Suprema

La Ginsburg fu scelta per la Corte Suprema nel 1993 da Bill Clinton, la prima democratica dal 1997, quando Lyndon Johnson aveva nominato Thurgood Marshall. “The Notorious R.B.G”, come era chiamata dai fan che la identificavano con una icona rap, è stata la seconda donna alla Corte Suprema dopo Sandra Day O’Connor. Protagonista del documentario candidato agli Oscar nel 2018 "RBG" di Betsey West e Julie Cohen, era la decana dell'ala liberal della Corte, ridotta a questo punto a solo tre membri. Aveva superato operazioni per cancro ai polmoni, radiazioni per un tumore al pancreas, tutto nel corso degli ultimi due anni. Prima, nel 2009, l' operazione per il cancro a pancreas allo stadio iniziale e dieci anni prima per un tumore al colon. Aveva ripetutamente giurato che sarebbe rimasta al suo posto fintanto che la salute glielo avesse permesso, ma la serie di disavventure mediche avevano creato preoccupazione nel partito democratico e sollevato in generale dubbi sull'opportunità di avere giudici a quel livello di potere con un mandato a vita.

Le reazioni alla sua scomparsa

Tantissimi i messaggi di cordoglio e di ricordo per la giudice morta. Ruth Bader Ginsburg ha "spianato la strada a molte donne, inclusa me. Non ci sarà mai nessuna come lei. Grazie RGB”, ha twittato l'ex segretario di Stato, Hillary Clinton. È stata "un'ispirazione, una apripista”, ha detto l'ex presidente americano George W. Bush. "Una potente mente legale e una sostenitrice dell'uguaglianza di genere”, ha invece commentato l'ex presidente Jimmy Carter. La scomparsa di Ruth Bader Ginsburg è una "perdita incalcolabile" per la democrazia, secondo la speaker della Camera, Nancy Pelosi. "Un giudice magnifico e una persona straordinaria”, è il commento di Bill Clinton. "I suoi 27 anni alla Corte Suprema hanno superato anche le mie più alte aspettative", ha detto l’ex presidente che nel 1993 la nominò come uno dei saggi americani.

Il commento di Trump e la battaglia per la successione

"Sono dispiaciuto dal venire a sapere" della scomparsa di Ruth Bader Ginsburg. Così Donald Trump ha commentato la morte del giudice della Corte Suprema. "Era una donna formidabile”, ha aggiunto definendola un "colosso della legge" che ha dimostrato che si può essere in "disaccordo senza essere sgradevoli con i colleghi che avevano diversi punti di vista. Le sue opinioni hanno ispirato gli americani e generazioni di grandi menti legali”. Alla Casa Bianca sono state messe le bandiere a mezz’asta. Joe Biden, candidato dem ha parlato di "una notizia molto triste, era amata, è stata alla guida degli sforzi per l'uguaglianza delle donne". Poi ha affermato che "non c'è dubbio sul fatto che gli elettori devono scegliere il presidente e il presidente deve scegliere il giudice alla Corte Suprema" che la sostituirà.

La veglia a Washington

Centinaia di persone si sono radunate davanti alla Corte Suprema a Washington in segno di rispetto e per rendere omaggio a Ruth Bader Ginsburg, la RGB divenuta icona delle donne e dei liberal. Famosa non solo in campo legale, Ginsburg è salita alle cronache come icona della moda e vero idolo per le giovanissime che hanno ritrovato in lei ispirazione.  Alla veglia spontanea, alcuni hanno candele accese, altri piangono e altri ancora intonano "Immagine" di John Lennon.

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La veglia a Washington - ©Ansa

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