Il cane di una squadra di soccorso cilena ha percepito fra le macerie un debolissimo battito cardiaco. Le possibilità che lì sotto ci sia qualcuno ancora in vita sono minime, ma un Paese allo stremo, in qualcosa ha pur bisogno di credere. Ecco le immagini e le testimonianze raccolte dall'inviato di Sky TG24 Paolo Fratter all'indomani della spaventosa deflagrazione che ha sconvolto il Libano
Un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'esplosione avvenuta al porto esattamente un mese fa. E poi le campane delle chiese e il richiamo islamico alla preghiera dei muezzin. Per qualche istante tutto si è fermato: la gente in città, le automobili per le strade, i lavori al porto, proprio dove si trova l'epicentro del disastro, a ridosso di quei silos, diventati il simbolo stesso della tragedia libanese. Proprio al suo interno, vicino a uno degli ingressi, nelle scorse ore, altre 4 tonnellate di nitrato di ammonio sono state trovate nel corso di un'ispezione dell'esercito. Si tratta della stessa sostanza che, deflagrando, ha causato la morte di più di 190 persone.
Percepito un debolissimo battito cardiaco sotto le macerie
A un mese di distanza, le speranze di trovare sopravvissuti non si sono spente completamente. Il cane di una squadra di soccorso cilena ha percepito fra le macerie un debolissimo battito cardiaco. Le possibilità che lì sotto ci sia qualcuno ancora in vita sono minime, ma un Paese allo stremo, in qualcosa ha pur bisogno di credere. In questi video, le immagini e le testimonianze che abbiamo raccolto all'indomani della spaventosa deflagrazione che ha sconvolto il Libano.