Patrick Zaky, lettera alla famiglia: “Sto bene e in buona salute, un giorno sarò libero”

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La rete di attivisti “Patrick Libero” diffonde alcuni passaggi di una lettera scritta il 21 giugno dallo studente egiziano dell'Università di Bologna - in carcere in Egitto da inizio febbraio - e recapitata alla famiglia. “Mi mancate tanto, più di quanto io possa esprimere in poche parole”, scrive. E ancora: “Un giorno tornerò alla normalità, e ancora meglio di prima”

“Sto bene e in buona salute”. È questo un passaggio della lettera che Patrick George Zaky, lo studente egiziano dell'Università di Bologna in carcere in Egitto da inizio febbraio, ha scritto alla sua famiglia. A dare la notizia è la rete di attivisti “Patrick Libero”. Del ricercatore, attivista per i diritti umani, amici e familiari non avevano notizie "dirette" da inizio marzo, da quando cioè aveva ricevuto una brevissima visita in carcere prima del lockdown egiziano a causa del coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

La lettera di Zaky

“Cari, sto bene e in buona salute, spero che anche voi siate al sicuro e stiate bene”, si legge nella lettera recapitata ai parenti del ragazzo. E ancora: “Famiglia, amici, amici di lavoro e dell'università di Bologna, mi mancate tanto, più di quanto io possa esprimere in poche parole. Spero che stiate tutti bene e che il coronavirus non abbia colpito nessuno dei nostri cari”. In un altro passaggio, Zaky scrive: “Un giorno sarò libero e tornerò alla normalità, e ancora meglio di prima”.

Scritta il 21 giugno

Una parte della lettera è stata pubblicata sui social dalla rete di attivisti "Patrick Libero". "Per una volta oggi vi diamo una, relativamente, buona notizia. La famiglia di Patrick ha ricevuto oggi una breve lettera da lui scritta il 21 giugno. Naturalmente non ha potuto dire tutto quello che voleva, dato che queste lettere passano attraverso varie mani di sicurezza prima di raggiungere il destinatario", hanno scritto. La preoccupazione resta, ma - hanno aggiunto - c'è la felicità "di leggere le sue parole".

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Amnesty: “Lettera ci sprona a impegnarci ancora di più”

Riguardo alla lettera è arrivato il commento di Amnesty International Italia. “Una notizia bella, una lettera molto dolce che ci dà conforto, che ci sprona a impegnarci ancora di più per assecondare il desiderio di Patrick, che poi è un diritto più che desiderio. E cioè quello di tornare in libertà”, ha detto il portavoce Riccardo Noury. “Bello leggere che Patrick nonostante tutto sia in buone condizioni, di spirito. Continua la campagna per chiedere il suo rilascio, immediato e incondizionato”, ha aggiunto.

La storia di Zaky

Zaky è detenuto in Egitto per reati d'opinione da oltre cinque mesi. Al momento si trova nel maxi complesso carcerario di Tora, alle porte del Cairo. La prossima udienza per il rinnovo o meno della detenzione, dopo estenuanti rinvii, sarebbe fissata al 12 luglio. Nei giorni scorsi l'Egitto ha annunciato una grazia per 530 detenuti per decongestionare le carceri e Amnesty chiede che il governo italiano faccia pressione affinché anche lo studente dell'Alma Mater possa beneficiarne.

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