Secondo la testata, che pubblica una foto di un documento riservato dei servizi venezuelani, al Movimento sarebbero stati destinati 3,5 milioni di euro con una valigetta indirizzata al fondatore Gianroberto Casaleggio. A fare da intermediario sarebbe stato il console venezuelano a Milano. L'ambasciata del Paese sudamericano a Roma: "Informazione falsa e assurda". Davide Casaleggio: "Non permetto si infaghi il nome di mio padre". Il capo politico del M5S: "Valuteremo vie legali"
Secondo il quotidiano spagnolo Abc il Venezuela avrebbe finanziato nel 2010 il Movimento 5 stelle con 3,5 milioni di euro in contanti attraverso Nicolás Maduro (CHI È), all'epoca ministro degli Esteri. Il denaro sarebbe stato consegnato dal console venezuelano a Milano Gian Carlo di Martino. Abc lo afferma citando un documento classificato dell'intelligence venezuelana, di cui pubblica una foto. Il quotidiano spiega di avere contattato i diretti interessati alla vicenda, compresi l'attuale leader dell'M5s, Vito Crimi, il suo ex capo politico, Luigi Di Maio, il console venezuelano a Milano, Gian Carlo di Martino e lo stesso Grillo, ma che "nessuno di loro ha risposto alle domande". In mattinata, con una nota, è arrivato il commento di Crimi, che ha definito la vicenda una "fake news". "Si tratta di un'informazione falsa e assurda, adiremo le vie legali", ha commentato l'ambasciata del Venezuela a Roma.
Crimi: "Fake news ridicola e fantasiosa"
"È una fake news semplicemente ridicola e fantasiosa", ha dichiarato il capo politico del Movimento. "Sulla questione - ha aggiunto - non c'è altro dire, se non che del lontano 2010 ricordo quando ero candidato presidente alle Regionali in Lombardia. Anche allora, così come negli anni a seguire, quella che realizziammo fu una campagna elettorale fatta con pochissime risorse e mezzi, frutto di micro donazioni dei cittadini italiani. Per il resto, valuteremo se adire alle vie legali. Certamente non ci lasciamo distrarre da certe sparate o intimidire".
Davide Casaleggio: "Non permetterò si infanghi il nome di mio padre"
È intervenuto anche Davide Casaleggio, che in un post sul Blog delle Stelle ha scritto: "Il MoVimento 5 stelle è sempre stato finanziato in modo trasparente e siamo gli unici ad aver reso pubblici tutti i bilanci, anche di dettaglio, prima ancora che fosse la legge a richiederlo. Il MoVimento 5 Stelle non ha mai ricevuto finanziamenti occulti. Mio padre non è mai andato in Venezuela. Il MoVimento 5 Stelle non ha mai ricevuto finanziamenti pubblici". Poi ha aggiunto: "Se fino a quando era vivo ha avuto modo di difendersi da solo, ora che non c'è più non permetterò che si infanghi in alcun modo il suo nome".
L'ambasciata: "Nel 2010 M5s sconosciuto in Venezuela"
Smentisce anche l’ambasciata, che riferisce tra l'altro che nel 2010 il M5s era appena nato ed era quindi "completamente sconosciuto in Venezuela" e che all'epoca il console venezuelano a Milano - da cui secondo la ricostruzione di Abc sarebbero passati i 3,5 milioni - era appena arrivato in sede.
Abc: i fondi in contanti in una valigetta per Casaleggio
Secondo il giornale, l'attuale presidente del Venezuela, allora ministro degli Esteri di Hugo Chavez, avrebbe spedito una valigetta con 3,5 milioni di euro al consolato venezuelano a Milano indirizzati a Gianroberto Casaleggio per finanziare segretamente il movimento fondato nel 2009 da Beppe Grillo. Il console della legazione diplomatica venezuelana a Milano, Gian Carlo di Martino, continua Abc, fece da intermediario affinché il destinatario finale, Gianroberto Casaleggio, ricevesse il denaro in contanti. Il documento indica Casaleggio come "promotore di un movimento rivoluzionario e anticapitalista di sinistra nella Repubblica italiana".
La valigetta
Secondo Abc la valigetta creò anche un problema interno alla diplomazia venezuelana, allora guidata da Hugo Carvajal, perché trovata dall'addetto militare. Quest'ultimo aveva informato Carvajal, che lo avrebbe tranquillizzato con un dispaccio in cui affermava: "Sono state impartite istruzioni verbali al nostro funzionario in Italia per non continuare a riferire sulla questione, che potrebbe diventare un problema diplomatico" tra Italia e Venezuela. Carvajal è latitante dal novembre scorso dopo l'approvazione della sua estradizione negli Stati Uniti, dove è accusato di narcotraffico e vendita di armi ai guerriglieri delle Farc colombiane.
La somma da fondi riservati del ministro dell'Interno di Caracas
La somma destinata al M5s sarebbe stata attinta da fondi riservati amministrati dall'allora ministro dell'Interno (oggi al dicastero dell'Economia), Tareck el Aissami, che era, ed è, considerato uomo di fiducia di Nicolas Maduro. Aissami - ricorda il quotidiano - è stato oggetto di sanzioni da parte delle autorità statunitensi per reati legati al narcotraffico e al riciclaggio di denaro. Le stesse autorità che pochi mesi dopo adottarono sanzioni economiche contro Maduro accusandolo, subito dopo le elezioni che gli Usa considerano illegittime, "un dittatore che ignora la volontà del popolo".
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