Giappone, le hostess potranno dire no ai tacchi alti

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Successo importante per il movimento femminile giapponese: le hostess saranno libere di poter scegliere le scarpe, no all'obbligo di tacchi a spillo. Un passaggio significativo, per una società tradizionalista su alcune usanze

Un passaggio importante, più di quanto possa apparire a un occidentale: i movimenti femminili di protesta, in Giappone, ottengono un significativo risultato. La compagnia aerea All Nippon Airways ha modificato infatti le regole sull'abbigliamento delle assistenti di volo. Dal primo maggio sono libere di indossare anche scarpe basse in servizio, non c’è più obbligo di tacchi a spillo.

 

Il premier Abe aveva aperto a cambi nei costumi

C’è da sottolineare che la società giapponese, quanto a regole su costumi ed etichetta, è piuttosto conservatrice: gli stili sull'abbigliamento sono seguiti da molte aziende, tanto che agli inizi di marzo, secondo i media locali, sulla questione era intervenuto anche il premier Shinzo Abe, dicendo che le donne non avrebbero dovuto essere penalizzate e soffrire per quello che indossano sul lavoro. E così le compagnie aeree hanno deciso di rivedere i regolamenti. 

 

Il primo cambiamento a marzo con la Japan Airlines

Il primo passo, a marzo, lo aveva fatto la Japan Airlines: hostess anche con pantaloni e ballerine. La decisione è arrivata dopo una campagna contro i rigidi codici di abbigliamento previsti dalle aziende giapponesi che ha coinvolto migliaia di donne online. I media occidentali avevano ribattezzato quest campagna “il MeToo orientale”.

Va ricordato che la Japan Airlines ha 6 mila dipendenti donne. I tacchi alti fanno parte di un codice espressivo ma sono anche un mercato fiorente, che cresce del 3,8% annuo e che si stima potrà valere, nel 2024, 42 miliardi di dollari globalmente.

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