Libia, missili di Haftar vicino a residenza ambasciatore italiano. Colpita Corte Suprema

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Un attacco delle forze del generale della Cirenaica ha colpito l'area intorno alla residenza a Tripoli di Giuseppe Buccino Grimaldi, causando almeno cinque morti e decine di feriti. "Missile grad a 50 metri da residenza italiana", riferisce una fonte locale. "Questi attacchi indiscriminati sono totalmente inaccettabili e denotano disprezzo per le norme del diritto internazionale e per la vita umana", è stata la condanna della Farnesina

Nella tarda serata di giovedì 7 maggio un attacco delle forze del generale della Cirenaica Khalifa Haftar contro civili ha colpito l'area di Zawit al-Dahmani, a 50 metri dalla residenza a Tripoli dell'ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi, causando almeno cinque morti e decine di feriti. Lo riportano i media internazionali, che citano una fonte governativa. Secondo una fonte locale, quattro dei diversi razzi lanciati dal Lna di Haftar hanno colpito la Corte Suprema, adiacente all'ambasciata turca. Da parte sua, il consulente per i media del ministero della Sanità libico - Amin al-Hachimi - ha detto che nell'attacco sono morte almeno tre persone e altre quattro sono rimaste ferite, secondo quanto riporta l'agenzia turca Anadolu. "Il raid della milizia di Haftar nella zona di Zawiyat al-Dahmani ha causato finora 3 morti e 4 feriti", ha dichiarato Hachimi, sottolineando che tra le vittime vi sono due agenti della sicurezza appartenenti al ministero degli Interni, che un altro ufficiale di sicurezza è stato gravemente ferito così come un volontario della Mezzaluna rossa libica. "Questi attacchi indiscriminati sono totalmente inaccettabili e denotano disprezzo per le norme del diritto internazionale e per la vita umana", è la condanna della Farnesina.

"Missile Grad a 50 metri da residenza Italia"

"Un missile grad è caduto a circa cinquanta metri dalla residenza italiana causando la morte di due passanti", ha riferito Ashraf Shah, un esponente di spicco vicino all'esecutivo del premier Fayez Al-Sarraj, precisando in dichiarazioni all'Ansa quanto vicino alla sede diplomatica sia caduto il razzo.

Ministro libico telefona ad ambasciatore italiano e turco

Il ministro degli Affari esteri libico, Mohamed Siala, "ha telefonato agli ambasciatori italiano e turco" a Tripoli, Giuseppe Buccino e Serhat Aksen, "per informarsi" sull'attacco avvenuto "vicino alle residenze" dei due diplomatici e "denunciato il bombardamento criminale compiuto dalle milizie di Haftar". Lo riferiscono post pubblicati la notte scorsa sulla pagina Facebook del dicastero libico. La vicinanza dell'attacco alle residenze degli ambasciatori "viola il diritto internazionale" e quello "umanitario che esige la protezione delle missioni diplomatiche", denuncia il ministero.

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Lo scontro nel Paese

A fine aprile Haftar si è autoproclamato leader della Libia: "Ho ricevuto il mandato popolare" per governare il Paese, ha dichiarato. Poi ha aggiunto che l'accordo di Skhirat del 2015, che creava il governo di accordo nazionale, è "morto e sepolto", promettendo di continuare a combattere per ottenere il controllo di Tripoli. Le forze fedeli al generale hanno lanciato oltre un anno fa un'offensiva per la conquista della capitale, ma i sanguinosi combattimenti - centinaia i morti e decine di migliaia gli sfollati - sono giunti da settimane a una fase di stallo. All’annuncio di Haftar è seguita la dura reazione del governo di accordo nazionale: "Ancora una volta mostra le sue intenzioni autoritarie”. Il 5 maggio c’è stato poi un attacco delle forze che sostengono il premier Fayez al-Sarraj contro Al Watiya, una base aerea nell'ovest della Libia roccaforte di Haftar.

Onu rinnova richiesta di cessate il fuoco

Intanto la responsabile ad interim della Missione di sostegno dell'Onu in Libia (Unsmil), Stephanie Williams, ha discusso ieri in una telefonata con il presidente del Consiglio presidenziale libico Fayez al Sarraj "gli ultimi sviluppi in Libia, compresa la sua recente dichiarazione positiva che invita tutte le parti e gli attori politici a riprendere urgentemente il dialogo politico sotto gli auspici dell'Unsmil". Lo ha scritto su Twitter l'Unsmil aggiungendo che "Williams ha sottolineato come questa iniziativa e altre recentemente annunciate e altrettanto positive, costituiscono uno slancio che deve essere sfruttato per porre fine ai combattimenti e riprendere un processo politico globale". Williams ha inoltre confermato la disponibilità dell'Unsmil a riprendere fin da subito il percorso politico intra-libico, sulla base dei risultati della conferenza di Berlino e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu. Il capo ad interim dell'Unsmil ha rinnovato infine "la sua richiesta a tutte le parti in conflitto in Libia di sospendere immediatamente tutte le operazioni militari e risparmiare ulteriore sofferenza al popolo libico".

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