Ieri si erano registrati 674 decessi. La cifra complessiva delle vittime dall'inizio pandemia è di 27.510. I casi totali di persone contagiate sono 172.481. Come promesso il Paese ha raggiunto, anzi superato, l'obiettivo dei 100.000 test al giorno per la fine di aprile
È in salita rispetto a ieri il numero dei morti per coronavirus in Gran Bretagna nelle ultime 24 ore: sono 739 mentre ieri si sono registrati 674 decessi (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE INFORMAZIONI DELLA FARNESINA SUL REGNO UNITO). La cifra complessiva delle vittime dall'inizio pandemia è di 27.510. I casi totali di persone contagiate sono 172.481. Come promesso, intanto, il Paese ha raggiunto, anzi superato, l'obiettivo dei 100.000 test al giorno per la fine di aprile. È stato il ministro della salute Matt Hancock ad annunciare che "giovedì sono stati effettuati nel Paese 122,347 test". "Un risultato incredibile", ha commentato Hancock (DAL PRIMO CASO AI CONTAGI: LE TAPPE – I PAESI CON PIU’ CASI).
Almeno 5 morti prima dell'annuncio prima vittima
Almeno cinque persone erano già morte a causa del coronavirus nel Regno Unito quando il governo ha annunciato ufficialmente la prima vittima della pandemia: è quanto emerge da nuove statistiche sui decessi legati al Covid-19 nel Paese ottenute dal Guardian. Secondo quanto scrive il quotidiano, Londra già sapeva dell'impatto mortale del virus il 3 marzo, giorno in cui ufficialmente nel Paese c'erano zero decessi. Solo due giorni dopo, il 5 marzo, il governo ha annunciato la prima vittima, una donna di 70 anni morta nell'ospedale Royal Berkshire di Reading. Tuttavia, i nuovi dati - forniti al Guardian dal sistema sanitario dell'Inghilterra (NHS England) - indicano che un altro paziente morì il 5 marzo, in un ospedale di Manchester, e che la prima vittima del virus venne registrata in una casa di riposo il due marzo. Il 3 marzo morirono altre tre persone in altrettanti ospedali a Nottingham, Essex e Buckinghamshire.
Rinviata di due anni espansione scalo Heathrow
Intanto, a causa del coronavirus, il controverso progetto di espansione dell'aeroporto di Heathrow a Londra - che è già lo scalo più trafficato d'Europa - slitta "di almeno due anni". Lo ha annunciato oggi lo stesso aeroporto. "L'espansione di Heathrow rimane una parte fondamentale della nostra strategia a lungo termine dopo che avremo sconfitto il Covid-19 e saremo entrati nella fase della ripresa. Tuttavia, data l'attuale crisi pandemica e con il ricorso in atto, prevediamo che l'espansione e gli investimenti vincolati saranno ritardati di almeno due anni", si legge in comunicato diffuso dallo scalo londinese che riporta i risultati trimestrali. Il 27 febbraio scorso la giustizia britannica si è pronunciata a favore degli ambientalisti contrari alla costruzione di una terza pista, ma Heathrow ha fatto appello alla Corte Suprema. La Corte d'appello di Londra aveva stabilito che questo progetto di ampliamento non era abbastanza rispettoso dell'ambiente e che il precedente governo conservatore, che lo aveva approvato nel 2018, avrebbe dovuto tenere maggiormente conto degli accordi di Parigi del 2015 tesi a limitare il riscaldamento globale. La costruzione di una terza pista a Heathrow, scalo a ovest di Londra, dovrebbe consentire all'aeroporto di accogliere 130 milioni di passeggeri all'anno, contro i 78 milioni attuali. I lavori dovevano iniziare nel 2022 e durare quattro anni e il progetto doveva essere finanziato dal consorzio di investitori proprietari dell'aeroporto, compresi i fondi sovrani di Cina, Singapore e Qatar. Il costo di questo enorme progetto è stimato in 14 miliardi di sterline (16,5 miliardi di euro) per la sua prima fase.
Ripresa sport solo con ok esperti
"Lo sport in Gran Bretagna riprenderà solo quando sarà sicuro farlo, secondo le indicazioni degli esperti sanitari”, ha invece dichiarato il segretario alla cultura del governo inglese, Oliver Dowden, parlando ai rappresentanti di calcio, rugby, cricket e altre discipline riuniti a un tavolo che ha preceduto il vertice della Premier League sul 'Project Restart". Alla riunione erano presenti medici ed esperti sia delle organizzazioni sportive sia del servizio sanitario nazionale: l'obiettivo era "programmare i passi verso un'eventuale ripresa dello sport, i cui rappresentanti da parte loro - sottolinea la Bbc - hanno preso atto che il ritorno alle competizioni sarà "un processo lungo e molto dettagliato". La riunione di oggi ha riguardato soprattutto la ripresa degli allenamenti.