Coronavirus, tutti gli Usa in stato di calamità. 1.920 morti in 24 ore

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Non era mai accaduto nella storia degli Stati Uniti: il Wyoming l'ultimo a dichiarare l'emergenza. I casi totali di contagio intanto sfiorano quota 530mila, i decessi sono oltre 20mila

Tutti e 50 gli stati americani sono in stato di calamità a causa del coronavirus, dopo l’ultima dichiarazione approvata dal presidente Donald Trump per il Wyoming. È la prima volta che accade nella storia degli Usa. Negli Stati Uniti, secondo i dati della Johns Hopkins University, sono stati 1.920 i morti per coronavirus nelle ultime 24 ore, portando il totale a superare i 20mila decessi (20.608), dato che conferma il sorpasso sull’Italia da parte degli Stati Uniti. Il numero dei contagiati ha raggiunto quasi quota 530mila, per la precisione 529.951 (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE -  LA MAPPA GLOBALE DEL CONTAGIO - I CONTAGI IN ITALIA).

Lo Stato di New York resta l'epicentro della pandemia negli Usa

Nello Stato di New York, che rimane l'epicentro della pandemia, per il sesto giorno consecutivo si sono contate più di 700 vittime al giorno. Il totale dei decessi è arrivato a 8.627, dato che posiziona il solo Stato di New York al quinto posto nel mondo per numero di morti, dopo Italia, Spagna, Francia e Regno Unito. Nella Grande Mela, le scuole resteranno chiuse per il resto dell'anno accademico e non riapriranno fino a settembre, come ha annunciato il sindaco Bill de Blasio. 

Trump: "Vogliamo riaprire presto"

In un'intervista a Fox News, Trump ha affermato che la decisione di riaprire il paese è la "più dura" che abbia mai affrontato, ma intende farlo "abbastanza presto" con il contributo di politici, imprenditori e medici: "Dobbiamo riavere il nostro Paese. Le persone vogliono tornare. Vogliono tornare al lavoro", ha affermato il presidente. Intanto, secondo quanto riporta il New York Times, nei sondaggi il consenso verso Trump e la fiducia nella sua capacità di gestire l'emergenza sarebbero in discesa. Un dato che potrebbe avere conseguenze sul voto delle Presidenziali di novembre.

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