Per contenere la diffusione del virus la Confederazione ha proibito raggruppamenti di più di cinque persone ma non ha disposto misure di isolamento. Documento dei sindacati italiani e svizzeri col quale chiedono strategia comune nelle aree geografiche confinanti
La Svizzera ha oltrepassato i 10 mila casi di coronavirus mentre i decessi sono 169 e diventa il quinto Paese più colpito in Europa dopo Italia, Spagna, Germania e Francia. Per contenere la diffusione del virus la Confederazione ha proibito i raggruppamenti di più di cinque persone ma non ha disposto finora misure di isolamento della popolazione. (LA SITUAZIONE IN ITALIA: MAPPA- PERCHÈ I DATI POTREBBERO ESSERE PARZIALI - LO SPECIALE).
Sindacati Italia-Svizzera: serve strategia comune
Occhi puntati anche sull’impatto dell’emergenza coronavirus sul mondo del lavoro. A questo proposito, infatti, i sindacati italiani e svizzeri chiedono una strategia comune nelle aree geografiche confinanti. In un documento siglato da Cgil, Cisl, Uil e dalle organizzazioni sindacali dei cantoni Ticino, Grigione e Vallese, si ribadisce "la necessità che alle misure già intraprese da ciascun Governo, si adottino d'ora in poi, provvedimenti il più possibile omogenei tra Roma e Berna, volti a limitare la rapida diffusione del virus.
Documento congiunto
Nel documento i sindacati chiedono: la chiusura di tutte le attività non strategiche nei Cantoni di confine finalizzata alla riduzione dei flussi transfrontalieri; l'allargamento ulteriore dello smart working in tutte le attività compatibili; la garanzia dell'effettiva possibilità di lavorare nel rispetto delle norme igieniche accresciute e delle distanze sociali di sicurezza nelle imprese strategiche in attività; la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale; il mantenimento dei piccoli varchi aperti a garanzia tanto delle viabilità quanto dei controlli della polizia di frontiera.