Coronavirus, la provincia dell’Hubei rimuove le restrizioni dopo due mesi

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La zona, epicentro della pandemia, era in quarantena dal 23 gennaio e ora prova a tornare alla normalità. Via l’isolamento, cadono limiti agli spostamenti. Non ci sono più aree considerate ad alto rischio. A Wuhan ripartono i bus, ma i blocchi saranno rimossi l’8 aprile

Dopo la lunga quarantena, iniziata il 23 gennaio, la provincia cinese dell'Hubei prova a tornare alla normalità. La zona, epicentro della pandemia del coronavirus (AGGIORNAMENTI), rimuove dopo due mesi le restrizioni (FOTO). Nelle prossime settimane, a partire dall’8 aprile, i blocchi saranno rimossi anche nel capoluogo Wuhan, dove il livello di rischio è già sceso da “alto” a “medio”. In tutto lo Hubei non ci sono più aree a rischio “alto”. Intanto, la Cina ha annunciato che - secondo i dati della Commissione sanitaria nazionale (Nhc) - ancora una volta ci sono stati zero casi di infezione sul fronte domestico. Nella giornata di ieri, martedì 24 marzo, sono stati confermati altri 47 contagi importati, saliti in totale a 474, in gran parte legati al rientro di cittadini cinesi. Quattro i decessi: tre nell'Hubei e due a Wuhan (LO SPECIALE - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO).

La provincia dell’Hubei prova a tornare alla normalità

Nella provincia dell’Hubei, che conta 60 milioni di abitanti (solo Wuhan ne ha 11 milioni), cadono quindi i limiti agli spostamenti. È il segnale che la Cina vede la luce dopo mesi di battaglia contro il virus. Un altro segnale è la riapertura di una prima sezione della Grande Muraglia, quella popolare di Badaling, dopo la chiusura del 25 gennaio. L'Hubei è formalmente “liberato” da oggi, mentre Wuhan - città focolaio dell'epidemia diventata nel frattempo pandemia - dovrà attendere l'8 aprile per tutta una serie di passaggi preparatori. Il motivo? “Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, considerando poi che nel mondo i pazienti sono più di 300mila”, ha spiegato Mi Feng, portavoce della Commissione sanitaria nazionale. I timori sono legati alla imprevedibilità degli asintomatici e, in generale nella Cina, all'ondata dei contagi di ritorno.

La situazione a Wuhan

A Wuhan le autorità hanno abbassato il livello di rischio. Cinque distretti della città sono ora classificati a rischio "basso", mentre altri otto sono a rischio "medio". Nella metropoli alcuni autobus hanno ripreso le corse. In totale, sono state riattivate 117 linee, pari al 30% della capacità dell'intera rete di bus urbani. Per salire sul mezzo pubblico, le persone dovranno essere munite di mascherina facciale, sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea ed eseguire la scansione dei codici Qr richiesti. Dal 28 marzo, poi, riprenderanno le corse di sei linee della metropolitana. Sono stati riaperti anche i primi cinque Starbucks, con ordinazioni a distanza. Posticipata ancora l'apertura delle scuole. Wuhan terminerà l'8 aprile prossimo l'isolamento.

Il sistema dei codici

Per continuare a controllare la situazione, le autorità hanno ideato un complesso sistema che, grazie a una app (Health QR code via AliPay o WeChat), darà a ogni residente della provincia un colore sulla salute: il rosso segnala un caso confermato di Covid-19 da sottoporre a immediato trattamento medico, il giallo certifica un contatto ravvicinato con infetto e il divieto agli spostamenti, mentre il verde vale l'assenza di rischi. A questi ultimi, da aree a medio e basso rischio, è data la possibilità di viaggiare in provincia e città per la ripresa delle attività produttive. Il codice verde in aree ad alto rischio, invece, obbliga a seguire "specifiche regole di viaggio delle autorità locali".

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