Isola di Pasqua, un pickup si schianta e distrugge una delle statue sacre

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Un uomo ha perso il controllo del mezzo e ha distrutto il monumento: è stato arrestato. L’incidente, avvenuto domenica, ha causato "danni incalcolabili”, secondo il sindaco locale. Molto dura la reazione degli abitanti di Rapa Nui

Un uomo si è schiantato con il suo pickup contro una delle famose statue Moai dell’Isola di Pasqua, le celebri teste di pietra. Secondo diversi media internazionali l’autista del mezzo, un uomo di nazionalità cilena che vive sull’isola, è stato arrestato dopo l’incidente, avvenuto domenica scorsa, con l’accusa di aver danneggiato un monumento nazionale. Dalle prime ricostruzioni, la causa dell’incidente potrebbe essere stato un guasto ai freni della vettura.

La rabbia degli abitanti

L’episodio ha scatenato la rabbia degli abitanti locali. Il sindaco Pedro Edmund Paoa ha parlato di “danni incalcolabili” ed è tornato a sostenere la necessità di controlli più severi per regolamentare il traffico sull’isola. Da tempo il primo cittadino chiede regole restrittive per regolamentare il traffico, preoccupato soprattutto dal flusso sempre crescente di turisti. “Non ci hanno ascoltato e questo è il risultato. Tutti hanno deciso di non stabilire regole di circolazione quando si trattava di veicoli su siti sacri, ma noi, come consiglio, parlavamo dei pericoli e sapevamo benissimo cosa potesse comportare l’aumento del numero di turisti e residenti”. Camilo Rapu, presidente della comunità Ma’u Henua che si occupa della gestione dei Moai, in un’intervista al Guardian, ha detto che sospetta che l’incidente sia stato un atto volontario, ritenendolo un’offesa contro una cultura che negli ultimi anni ha lottato duramente per riconquistare il proprio patrimonio storico e archeologico.

Le statue sacre

I Moai sono circa 1000, sparsi per tutta l’Isola di Pasqua, che la popolazione locale chiama Rapa Nui. Gli abitanti del luogo credono che i Moai conservino gli spiriti di importanti antenati e sono visti come incarnazioni viventi dei loro parenti. Ogni mese sull’isola arrivano circa 12mila turisti per ammirarle.

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