Nel Paese, e in particolare a Nuova Delhi, sono andate in scena numerose proteste a causa della controversa riforma voluta dal premer Narendra Modi. L’esercito è dovuto intervenire per placare le violenze tra indù e musulmani. Quasi 200 i feriti. LA FOTOGALLERY
In India le proteste, che vanno avanti da mesi, sulla controversa legge sulla cittadinanza approvata lo scorso dicembre, sono scoppiate in violenti scontri in cui hanno perso la vita 20 persone
Trump durante la visita in India tiene un discorso in uno stadio gremito. FOTO
Il governo ha dovuto ordinare l’intervento dell’esercito per mettere fine alle violenze tra indù e musulmani
Melania Trump in India visita una scuola a Nuova Dehli. FOTO
Le proteste sono state accentuate dalla visita nel Paese del presidente statunitense Donald Trump, che non vede con sfavore le politiche del premier Narendra Modi
Negli scontri, oltre i 20 morti, si sono registrati quasi 200 feriti
Le legge prevede un binario privilegiato per concedere la cittadinanza agli appartenenti alle minoranze religiose dei tre Paesi confinanti a maggioranza islamica, (Afghanistan, Pakistan e Bangladesh) ma esclude i musulmani
Per questa ragione viene considerata discriminatoria e ha scatenato le proteste della minoranza musulmana
Le proteste sono diventate violente lo scorso 23 febbraio e sono andate avanti fino ad oggi
Nei giorni successivi, in particolare nella zona est di Nuova Delhi, una serie di gruppi organizzati si sono scatenati contro le comunità musulmane, devastando e bruciando negozi, case e laboratori, e aggredendo selvaggiamente le persone in strada
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Si tratta delle peggiori violenze settarie registrate a Delhi dal 1984
Il 26 febbraio il governatore di Delhi, Arwind Kejriwal, ha chiesto il coprifuoco e l'intervento dell'esercito nelle aree est della capitale
Intanto un giudice della Corte Suprema ha criticato la passività della Polizia sostenendo che, se gli agenti avessero fatto il loro dovere, molte vite sarebbero state risparmiate
La presidente del Partito del Congresso, Sonia Gandhi, ha chiesto le dimissioni del ministro degli Interni Amith Shah per non avere bloccato le violenze e avere consentito che la situazione degenerasse
Modi ha lanciato un appello per il ritorno della calma: "La pace e l'armonia sono al centro del nostro ethos. Faccio appello alle mie sorelle e ai miei fratelli di Delhi affinché mantengano sempre la pace e la fratellanza"
"È importante che torni la calma e che la normalità sia ripristinata al più presto", ha aggiunto Modi
Holi festival, il tripudio di colori induista che accoglie la primavera. FOTO
Tra i bersagli dei gruppi indù anche diverse moschee, che sono state date alle fiamme
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