
Nel Paese, e in particolare a Nuova Delhi, sono andate in scena numerose proteste a causa della controversa riforma voluta dal premer Narendra Modi. L’esercito è dovuto intervenire per placare le violenze tra indù e musulmani. Quasi 200 i feriti. LA FOTOGALLERY

In India le proteste, che vanno avanti da mesi, sulla controversa legge sulla cittadinanza approvata lo scorso dicembre, sono scoppiate in violenti scontri in cui hanno perso la vita 20 persone
Trump durante la visita in India tiene un discorso in uno stadio gremito. FOTO
Il governo ha dovuto ordinare l’intervento dell’esercito per mettere fine alle violenze tra indù e musulmani
Melania Trump in India visita una scuola a Nuova Dehli. FOTO
Le proteste sono diventate violente lo scorso 23 febbraio e sono andate avanti fino ad oggi

Nei giorni successivi, in particolare nella zona est di Nuova Delhi, una serie di gruppi organizzati si sono scatenati contro le comunità musulmane, devastando e bruciando negozi, case e laboratori, e aggredendo selvaggiamente le persone in strada
India, studentesse costrette a spogliarsi per dimostrare di non avere il ciclo
Il 26 febbraio il governatore di Delhi, Arwind Kejriwal, ha chiesto il coprifuoco e l'intervento dell'esercito nelle aree est della capitale

Modi ha lanciato un appello per il ritorno della calma: "La pace e l'armonia sono al centro del nostro ethos. Faccio appello alle mie sorelle e ai miei fratelli di Delhi affinché mantengano sempre la pace e la fratellanza"

"È importante che torni la calma e che la normalità sia ripristinata al più presto", ha aggiunto Modi
Holi festival, il tripudio di colori induista che accoglie la primavera. FOTO
Tra i bersagli dei gruppi indù anche diverse moschee, che sono state date alle fiamme
Mercato smartphone, India seconda al mondo: superati gli Usa