Mentre agli altri passeggeri del volo, partito da Fiumicino, è stato concesso di scendere, al gruppo proveniente dalle due regioni è stato chiesto di accettare un periodo di quarantena oppure di rientrare in Italia. Hanno scelto il rientro, ha fatto sapere la compagnia
A quaranta passeggeri italiani di un volo Alitalia atterrato all’aeroporto di Mauritius non è stato consentito lo sbarco nel Paese. Il motivo? Provengono da Lombardia e Veneto, regioni in cui si sono registrati diversi casi di coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - DOMANDE E RISPOSTE). Ai passeggeri è stato chiesto di accettare un periodo di quarantena a terra oppure di rientrare subito in Italia. I turisti hanno scelto la seconda opzione e Alitalia ha fatto sapere che “ne sta predisponendo il rientro immediato”.
Sbarco negato a 40 passeggeri italiani
Nessuno dei passeggeri, secondo quanto riferito dalla compagnia aerea, ha “dichiarato sintomi di qualsivoglia malessere”. Nonostante questo, a loro è stato negato lo sbarco. “In base a disposizioni delle autorità di Mauritius, non trasmesse alla compagnia prima dell'arrivo del volo, lo sbarco di 40 persone originanti da Lombardia e Veneto sarebbe stato condizionato a una messa in quarantena locale. Su richiesta degli stessi, e in costante coordinamento con l'Unità di Crisi della Farnesina, Alitalia ne sta predisponendo il rientro immediato”, ha spiegato la società.
Volo Alitalia partito da Roma
Gli italiani sono arrivati nell'isola dell'Oceano Indiano con il volo AZ 772, partito dall'aeroporto di Roma Fiumicino alle ore 21:40 di domenica 23 febbraio. A bordo c’erano 212 passeggeri e 12 membri dell'equipaggio. L’aereo è atterrato regolarmente all'aeroporto di Mauritius alle ore 10:45 locali (le 7:45 in Italia). Poi, al momento dello sbarco, i passeggeri provenienti da Lombardia e Veneto hanno avuto la brutta sorpresa: mentre agli altri è stato concesso lo sbarco per iniziare la vacanza, loro sono rimasti sull’aereo e hanno dovuto scegliere tra la quarantena e il rientro in Italia.
La decisione di Mauritius
Le autorità locali, infatti, mentre l’aereo era in volo hanno emesso un ordine restrittivo nei confronti del gruppo lombardo-veneto, in modo da impedirne lo sbarco. A meno di non sottoporsi, appunto, a un periodo di quarantena nell'isola di almeno 14 giorni. Il tutto, nonostante nessuno avesse manifestato alcun sintomo. In alternativa, è stato proposto di riprendere il volo per fare immediato rientro in Italia. A tutti gli altri passeggeri, invece, è stato consentito lo sbarco, senza quarantena. Una scelta che a qualcuno è apparsa discutibile, viste le lunghe ore di viaggio trascorse insieme.
Farnesina sta seguendo la vicenda
Alitalia, che è stata avvertita della decisione di Mauritius solo una volta atterrati, ha fatto sapere di aver “immediatamente coinvolto le autorità competenti al fine di chiarire l'eventuale sussistenza di limitazioni alla mobilità dei cittadini italiani non sottoposti ad alcuna delle restrizioni vigenti". Il ministero degli Esteri, poi, ha confermato che “la Farnesina sta seguendo sin dalle prime battute la vicenda, in contatto costante con la compagnia aerea Alitalia e con l'Ambasciata a Pretoria, competente per l'area, al fine di assicurare la massima assistenza agli italiani a bordo".