Usa, due proposte di legge bipartisan per vietare i test sulla verginità

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Una rappresentante dem e una repubblicana, rispettivamente a New York e in California, hanno presentato due iniziative per rendere illegale l'esame all'imene. L'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato non etica la pratica e ha raccomandato di vietarla

Un’iniziativa bipartisan negli stati di New York e California per mettere al bando il “test sulla verginità". È la misura su cui stanno lavorando da alcune settimane due legislatori democratici di New York e repubblicani della California, come riporta tra gli altri il New York Times. Sarebbero i primi due stati americani ad adottare questa misura. In un rapporto dell’ottobre 2018 l’Organizzazione mondiale della sanità, insieme alle agenzie dell’Onu per l’uguaglianza di genere e per i diritti umani, ha dichiarato “non etica” la pratica - un esame che verifichi che l'imene sia intatto - e ha raccomandato agli Stati di vietarla, ma negli Usa al momento non esiste alcuna legge che la proibisca.

A New York una proposta per rendere la pratica un reato

La prima iniziativa per una legge in questo senso è stata presentata nel novembre 2019 da Michaelle Solages, rappresentante democratica del parlamento statale di New York. “L'idea che il corpo di una donna possa essere sottoposto a esame per dimostrare il suo valore o la sua dignità è un concetto patriarcale obsoleto", ha affermato Solages. L’esponente dem, in un’intervista a Elle Magazine, ha poi spiegato di essere rimasta scioccata da un’intervista al rapper T.I. del novembre 2019 in cui il musicista e attore aveva confessato di sottoporre, ogni anno, la figlia di 18 anni a un test della verginità per verificare che l'imene fosse intatto. "Voglio che gli esami dell'imene diventino un reato", ha spiegato ancora la deputata. "In un mondo perfetto non avrei nemmeno dovuto presentare una proposta di legge come questa. In un mondo perfetto, le donne vengono trattate in modo uguale agli uomini”.

Anche in California pronta una legge: “Il test di verginità è una forma di violenza”

Il test di verginità “è una forma di violenza e molestia contro le ragazze e le donne”, è il pensiero di Lorena Gonzalez, parlamentare repubblicana in California, che ha proposto una legge analoga a gennaio. "Non ci sono ragioni mediche per questo esame. È tempo che la California ascolti gli appelli della comunità internazionale e bandisca questa pratica traumatizzante, sessista e non necessaria”. Secondo la sua proposta, un medico che esegua o supervisioni il test potrebbe essere punito. “Questi esami invasivi e traumatizzanti”, ha spiegato ancora Gonzalez, “non hanno basi scientifiche o mediche reali perché non esistono esami che possano dimostrare che una ragazza o una donna hanno avuto rapporti sessuali”, ha sottolineato l’esponente repubblicana.

L’Oms: “Il test viola i diritti umani delle donne”

L'Oms ha spiegato che i test sull’imene sono ancora utilizzati in 20 Paesi e che donne e ragazze sono spesso costrette a sottoporsi a questi esami per valutarne la “purezza” e il “valore”. Questi test, spiega ancora l’organizzazione, a volte vengono utilizzati anche per verificare se si è avvenuto uno stupro. L’Oms definisce il concetto di "verginità" un "costrutto sociale, culturale e religioso", e sottolinea anche che la pratica è una forma di discriminazione di genere che viola i diritti umani delle donne e delle ragazze.

Cosa dice la ricerca medica

Nel 2017 ricercatori medici avevano pubblicato sulla rivista accademica Reproductive Health diciassette studi che affermavano l'inutilità del test sulla verginità: "Oltre a non poter provare se ci sia stato un rapporto sessuale - spiegavano i ricercatori - il test causa danni dal punto di vista mentale, fisico e sociale. La nostra speranza è di sensibilizzare più persone e Paesi sul tema per prevenire traumi a donne e ragazze".

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