La trovata di un marchio di vino per l’apertura di un nuovo negozio dove prima c’era una banca: per 2 giorni, dove fino a poco fa c’era un distributore di soldi, ha piazzato un “Apm” (Automatic prosecco machine) che erogava bollicine. Zanette: “Serio danno di immagine”
Immaginate un bancomat messo all’angolo di una strada, vicino a una banca. Ma ripensatelo giallo e, soprattutto, pieno di prosecco e non di banconote. È questa la trovata di Vagabond, uno dei marchi di vino leader nel Regno Unito. Per l’apertura di un nuovo punto vendita, a Londra, l’azienda per due giorni ha piazzato un distributore automatico di bollicine proprio dove fino a qualche tempo fa c’era un vero distributore di soldi. Un “Apm”, acronimo che sta per "Automatic prosecco machine", al posto del solito "Atm", cioè la cassa bancomat.
Il distributore di prosecco al posto del bancomat
Il distributore, come racconta Forbes, è stato sistemato a fine gennaio a Gracechurch Street, nella city, in zona Monument. Grazie a un rubinetto, ha dispensato gratis prosecco ai passanti. Ma, come sottolinea l’azienda, non più di un calice a persona: una scelta determinata dall'intenzione di trasmettere un segnale di moderazione nei consumi. La nuova vineria ha aperto negli stessi locali in cui prima c’era una banca, da qui l’idea di mettere un “Apm” dove prima c’era il bancomat.
La rabbia del Consorzio di tutela del Prosecco Doc
Idea che non è piaciuta a Stefano Zanette, presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Doc. L'installazione di un “bancomat” di Prosecco alla spina nel centro di Londra rappresenta, ha detto, “una frode nei confronti dei consumatori inglesi, oltre che un serio danno di immagine per la nostra denominazione”. Zanette, poi, ha spiegato che "la prima segnalazione alle autorità inglesi, operata dai nostri uffici, risale a metà della scorsa settimana, non appena il Consorzio ha avuto evidenza della cosa e si è attivato con i propri legali, al fine di contestare l'illegittimo riferimento alla denominazione Prosecco apparso sul distributore londinese”. Il Consorzio, infine, ha sottolineato che saranno intraprese iniziative opportune "contro chiunque, in Italia e all'estero, continuerà a somministrare del vino alla spina vendendolo come Prosecco, cosa non ammessa in alcun modo dal disciplinare vigente" (LE COLLINE DEL PROSECCO SONO PATRIMONIO UNESCO).