"Non mi stanco di condannare fermamente ogni forma di antisemitismo" ha detto il Pontefice durante l'udienza odierna
"Ancora recentemente abbiamo assistito a barbare recrudescenze di antisemitismo": così Papa Francesco nell'udienza ad una delegazione del Simon Wiesenthal Center. "Per affrontare il problema alla radice, dobbiamo però impegnarci - ha aggiunto - anche a dissodare il terreno su cui cresce l'odio, seminandovi pace. Infatti è attraverso l'integrazione, la ricerca e la comprensione dell'altro che tuteliamo maggiormente noi stessi".
L'importanza della fraternità
"Perciò - ha porseguito Bergoglio - è urgente reintegrare chi è emarginato, tendere la mano a chi è lontano, sostenere chi è scartato perchè non ha mezzi e denaro, aiutare chi è vittima di intolleranza e discriminazione. Siamo chiamati non a prendere le distanze ed escludere, ma a farci vicini e includere, non ad assecondare soluzioni di forza, ma a avviare percorsi di prossimità. Se non lo facciamo noi, che crediamo in Colui che, dall'alto dei cieli, si è ricordato di noi e ha preso a cuore le nostre debolezze, chi lo farà?" ha sottolinato il Papa. "Anche noi ricordiamoci del passato e prendiamo a cuore le condizioni di chi soffre: così coltiveremo il terreno della fraternità", ha aggiunto il Papa.
"L'indifferenza crea odio"
Dall'indifferenza nascono i populismi, ha detto Bergoglio definendoli "terreni fertili per l'odio. Preoccupa l'aumento, in tante parti del mondo, di un'indifferenza egoista, per cui interessa solo quello che fa comodo a sè stessi: la vita va bene se va bene a me e quando qualcosa non va, si scatenano rabbia e cattiveria" ha concluso Francesco.