Il leader iraniano, dopo l'attacco, in un discorso alla nazione trasmesso dalla tv: "Gli americani creano solo guerre e distruzioni, le azioni militari di questo tipo non sono sufficienti. La loro presenza corrotta deve finire". E aggiunge: Non faremo passo indietro"
L'attacco missilistico dell'Iran alle basi in Iraq che ospitano truppe americane è stato "uno schiaffo in faccia" agli Usa e, secondo la Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, è ora importante che i militari statunitensi vadano via dalla regione. Khamenei ha parlato alla nazione in un discorso trasmesso dalla tv. "Ieri notte li abbiamo schiaffeggiati - ha detto Khamenei, parlando dalla città santa di Qom - ma se si arriva al confronto, le azioni militari di questo tipo non sono sufficienti. La presenza corrotta degli Stati Uniti deve finire". Diversa era stata la reazione di Trump al raid iraniano: "Va tutto bene", ha twittato il presidente americano. (LA CRISI IRAN-USA: AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).
Khamenei: "Americani creano solo guerre"
"Gli americani per la loro presenza nella regione e in qualsiasi altra parte del mondo hanno causato solo guerre, differenze, distruzioni", ha aggiunto Khamenei, sottolineando che "poiché sedersi ai tavoli delle trattative e tenere discorsi apre solo la strada all'interferenza e alla presenza dei nemici, i colloqui dovrebbero fermarsi".
Khamenei: "Non faremo passo indietro"
"Coloro che pensano che se facciamo un passo indietro i nostri problemi saranno risolti - ha continuato il leader iraniano - commettono un errore. Credono che non dovremmo far arrabbiare gli Stati Uniti, ma invece dovremmo lasciarli arrabbiare. Dovremmo conoscere i nostri nemici e i modi per affrontare i loro stratagemmi" e "per nemici, intendo gli Stati Uniti, il regime sionista e il sistema arrogante, che comprende un gruppo che saccheggia il mondo e reprimere la gente". Khamenei ha poi elogiato la ratifica del Parlamento iraniano che ha definito 'terroriste' le forze statunitensi e che ha votato l'espulsione delle truppe Usa dal Paese.
L'attacco alle basi Usa in Iraq
La crisi tra Usa e Iran non si placa e l'ultimo atto del confronto è il raid sferrato nei confronti delle basi americane in Iraq è iniziato all'1.20 di notte, ora locale (mezzanotte circa in Italia), alla stessa ora in cui è stato ucciso il generale Qassem Soleimani (CHI ERA - I FUNERALI) a Baghdad, il 3 gennaio, in un raid americano. L'operazione è stata infatti ribattezzata 'Soleimani martire' dagli iraniani. L'attacco avrebbe provocato "almeno 80 vittime", secondo Teheran. Il Pentagono, in una nota, ha affermato che dopo aver messo al corrente dei fatti il presidente Trump sta ancora valutando le conseguenze dell'offensiva.