Haiti, centinaia di bambini nati da abusi dei Caschi blu su ragazzine minorenni

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L’accusa è contenuta in uno studio basato su interviste condotte nel 2017. Si parla di stupro su ragazze di 12 e 13 anni e di rapporti sessuali in cambio di un piccolo pagamento o di un pasto

Ragazzine haitiane di 12 e 13 anni violentate, messe incinte e lasciate vivere nell’onta e nella miseria con un figlio tra le braccia. Abusate sessualmente, in cambio di un pezzo di pane, da chi era stato inviato in missione per proteggerle: i Caschi blu.

Bimbi nati da abusi

Nuova onta sulla missione dell’Onu a Haiti. L'accusa è contenuta in uno studio pubblicato su Conversation, una rivista accademica internazionale sostenuta da un consorzio di università. Lo studio di Sabine Lee, che insegna all'università di Birmingham, e Susan Bartels, della Queens University in Ontario, è basato su interviste condotte nel 2017, anno in cui la missione di peacekeeping Minustah è stata chiusa dopo 13 anni di operazioni, con 2500 haitiani: di questi 265 hanno citato casi di bambini figli di Caschi blu.

Le mamme hanno 12 e 13 anni

Il rapporto - l'ultimo a documentare casi di abusi sessuali da parte dei Caschi blu dopo il Mozambico, la Bosnia, la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica Centrafricana - accusa stavolta militari di 13 diverse nazioni, in maggioranza brasiliani e uruguaiani, che venivano rimpatriati ogni volta che una gravidanza veniva scoperta.

La missione per assistere la popolazione

La missione Onu di stabilizzazione a Haiti fu approvata nel 2004 per assistere le istituzioni haitiane in un contesto di instabilità politica, dopo la destituzione del presidente Jean-Bertrand Aristide, e criminalità organizzata diffusa. Il suo mandato fu poi prorogato dopo il terremoto del 2010 e dopo l'uragano Matthew del 2016.

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