Il Pontefice a San Pietro, davanti alla comunità congolese, riflette sulla tendenza delle società occidentali a chiudersi al prossimo e a ricercare solo il benessere per sé: "Dipendere dai consumi anestetizza il cuore"
"Il consumismo è un virus che intacca la fede alla radice perché ti fa credere che la vita dipenda solo da quello che hai, e così ti dimentichi di Dio che ti viene incontro e di chi ti sta accanto. Il Signore viene, ma segui piuttosto gli appetiti che ti vengono; il fratello bussa alla tua porta, ma ti dà fastidio perché disturba i tuoi piani". Lo ha detto oggi Papa Francesco nella messa per la comunità cattolica congolese di Roma, celebrata all'Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro.
Papa Francesco: "Dipendere dai consumi anestetizza il cuore"
"Il vero pericolo” ha sottolineato il Pontefice “è ciò che anestetizza il cuore: è dipendere dai consumi, è lasciarsi appesantire e dissipare il cuore dai bisogni. Quando si vive per le cose, le cose non bastano mai, l’avidità cresce e gli altri diventano intralci nella corsa e così si finisce per sentirsi minacciati e sempre insoddisfatti e arrabbiati, si alza il livello dell'odio".
"Il dramma è che le case si riempiono di cose e si svuotano di figli"
E ancora: “Le case si riempiono di cose ma si svuotano di figli: questo è il dramma di oggi, case piene di cose e vuote di figli, l'inverno demografico che stiamo vivendo; si butta via il tempo nei passatempi, ma non si ha tempo per Dio e per gli altri". Per il Papa, "a noi oggi tocca vigilare: vincere la tentazione che il senso della vita è accumulare, smascherare l'inganno che si è felici se si hanno tante cose, resistere alle luci abbaglianti dei consumi, che brilleranno ovunque in questo mese, e credere che la preghiera e la carità non sono tempo perso, ma i tesori più grandi".