Ieri il 28enne Usman Khan (già arrestato per terrorismo) ha accoltellato a morte due passanti prima di essere neutralizzato e ucciso dalla polizia. Ed è polemica per la presenza sul ponte di un omicida in libertà vigilata, intervenuto per bloccare l'attentatore
Sono da poco passate le due del pomeriggio di venerdì quando un uomo, armato di coltello e con addosso un finto giubbotto esplosivo, scatena il panico sul London Bridge, cuore della capitale britannica. Ferisce a morte due persone e ne accoltella altre tre prima di essere bloccato e ucciso dalla polizia (Boris Johnson sul luogo dell'attentato).
L'assalitore è un 28enne legato a gruppi islamisti
Cinque minuti. Tanto sarebbe durato l’attacco, secondo quando riferito da Scotland Yard. L’assalitore, un 28enne in libertà vigilata, aveva partecipato a una conferenza sulla riabilitazione dei detenuti organizzata dalla Cambridge University nella sala Fishmonger, a poca distanza dal London Bridge. "Riteniamo che l'attacco sia iniziato all'interno - ha spiegato Neil Basu, commissario di polizia e responsabile dell'antiterrorismo - prima che (il killer) lasciasse l'edificio per procedere al Ponte".
La dinamica dell'attacco
L’uomo dunque avrebbe iniziato la sua corsa omicida all’interno dell’edificio per poi colpire con un coltello alcune persone che stavano attraversando il Ponte. Accerchiato e fermato dai passanti (CHI SONO I CITTADINI 'EROI') è stato disarmato prima di essere neutralizzato dalla polizia e morire a seguito dei colpi ricevuti. Un attacco che avviene a meno di due settimane dalle elezioni britanniche e nel pieno dello shopping del Black Friday. Scotland Yard ha indicato l'episodio come un "grave atto di terrorismo".
Chi era l'attentatore
Usman Khan era stato rilasciato in libertà vigilata l'anno scorso, dopo aver scontato sei anni per reati di terrorismo. Khan era stato condannato nel 2012 e rilasciato a dicembre 2018 "su licenza", il che significa che avrebbe dovuto soddisfare determinate condizioni o sarebbe dovuto tornato in carcere. Diversi media britannici hanno riferito che indossava un braccialetto elettronico alla caviglia.
Le parole del sindaco di Londra Sadiq Khan
Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha elogiato “l’eroismo mozzafiato” dei cittadini coinvolti e che non hanno esitato a intervenire e ha detto: “Noi dobbiamo - e vogliamo - rimanere risoluti nella nostra determinazione di essere forti di fronte al terrore. Quelli che ci attaccano e cercano di dividerci non avranno mai successo".
Il premier Johnson: "No a scarcerazioni anticipate per condanne di terrorismo"
Boris Johnson si è recato sul luogo dell’attacco e si è espresso in modo molto critico su “un sistema che non funziona visto che il killer del London Bridge ha scontato solo metà della sua pena”. Per la società – secondo il premier – “ non ha senso che persone condannate per terrorismo e criminali violenti godano di scarcerazioni anticipate. Johnson ha quindi evocato una revisione del sistema della libertà vigilata, rivendicando gli impegni del "programma elettorale" Tory per una maggior severità nelle pene.
Scotland Yard: "Khan ha agito da solo"
Nelle ultime ore gli investigatori sono entrati in azione anche nello Staffordshire, dove Khan risiedeva, per alcune perquisizioni. Ma al momento ritengono che l'uomo ieri abbia agito da solo e non stanno cercando "attivamente" altri sospetti. Un nuovo appello è stato peraltro rivolto a testimoni e persone informate a farsi vivi. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, di origini familiari pachistane come Usman, ha rinnovato da parte sua la ferma condanna dell'attacco, confermando un pattugliamento rafforzato in città a tutela della sicurezza pubblica. Si è intanto appreso che i due morti - di cui non è ancora stata diffusa l’identità - sono un uomo e una donna, mentre i tre feriti, tuttora ricoverati in ospedale, sono due donne e un uomo.
Uno degli "eroi" del ponte sarebbe un omicida in libertà vigilata
Secondo quanto scrive oggi il Mail Online uno degli “eroi” che ieri hanno bloccato l'assalitore e cercato di salvare la vita ad una delle vittime dell'attacco sul London Bridge, sarebbe James Ford, un omicida in libertà vigilata. 42 anni, Ford è stato condannato all'ergastolo nell'aprile del 2004, con un minimo di 15 anni da scontare, per l'omicidio di Amanda Champion, una ragazza disabile di 21 anni. Fonti del governo hanno confermato che l’uomo si trovava ieri sul London Bridge al momento dell'attentato. La famiglia della ragazza ha espresso al tabloid "rabbia e shock" per averlo visto in libertà.
La polemica per la scarcerazione anticipata di Usman Khan
Monta intanto la polemica nel Regno Unito sulla scarcerazione anticipata di Usman Khan. Residente nello Staffordshire, in Inghilterra, ma di origini pachistane, l’uomo avrebbe dovuto scontare una pena di 16 anni - e un minimo di 8 effettivi - secondo una condanna inflittagli nel 2012 per aver fatto parte di un gruppetto ispirato ad al Qaida che progettava un attentato contro la Borsa di Londra. Ma era stato rimesso in libertà condizionata nel dicembre 2018, dopo neppure 7 anni, tanto da poter partecipare ieri a una conferenza sulla riabilitazione dei detenuti nella sala in cui ha scatenato l'attacco, poi proseguito sul ponte. L'ex capo dell'antiterrorismo britannica, Chris Phillips, ha accusato il sistema giudiziario di "giocare alla roulette russa" con la sicurezza dei cittadini.
Il cordoglio della regina Elisabetta
La regina Elisabetta ha deplorato "la terribile violenza" dell'attacco. "Il principe Filippo ed io - recita una nota - siamo rattristati per gli attacchi terroristici di London Bridge. Inviamo i nostri pensieri, preghiere e la più profonda solidarietà a tutti coloro che hanno perso i loro cari e sono stati coinvolti dalla terribile violenza di ieri". La sovrana manifesta poi "gratitudine ai servizi di emergenza e ai coraggiosi individui che hanno messo a rischio la vita per proteggere gli altri".