Alle elezioni locali hanno vinto i candidati pro-democrazia. Tra loro anche il primo eletto di origini straniere, uno dei nuovi consiglieri arrivati al Politecnico per mediare tra polizia e studenti asserragliati nelle aule dell’università
"Penso che l'importante sia l'intenzione delle cinque richieste, non le parole esatte usate. Deve iniziare un dialogo tra le parti. E' assolutamente imperativo trovare la verità e la riconciliazione con una commissione d'inchiesta".
Così Paul Zimmerman, il primo cittadino di origini straniere ad essere eletto nella consultazione locale di Hong Kong, in un'intervista a Sky Tg24 raccolta dall'inviato Pio D'Emilia. L’imprenditore di origini olandesi, attivista ambientalista, è da anni punto di riferimento della politica locale di Hong Kong. Dopo una lunga militanza politica alle spalle tra le fila del Civic Party si è presentato alle recenti elezioni tra gli indipendenti ed è tra i nuovi consiglieri che in queste ore si sono riuniti intorno al Politecnico di Hong Kong per mediare tra polizia e irriducibili della protesta, ancora asserragliati nell'università.
La vittoria dei democratici
I candidati democratici hanno conquistato 390 seggi sui 452 nei 18 consigli distrettuali del territorio cinese semi-autonomo di Hong Kong, vincendo di così larga misura rispetto al passato dopo mesi di violente proteste e disordini.
Commentando i risultati elettorali Zimmerman sottolinea: "Una reazione saggia sarebbe quella di concedere alla gente di Hong Kong riforme democratiche, assicurarsi che siano ben rappresentati sia al Consiglio eletto che al Consiglio esecutivo, che siano rappresentati nelle delegazioni all'Assemblea Nazionale del Popolo".
Carrie Lam, la governatrice di Hong Kong, dopo la vittoria schiacciante dei candidati democratici nelle consultazioni locali a Hong Kong ha assicurato che la volontà degli elettorali verrà rispettata e ha promesso di "ascoltare umilmente" gli elettori, "riflettere seriamente" sui risultati sorprendenti.
Trattativa al Politecnico
Molti degli eletti stanno mediando tra polizia e manifestanti.
Oltre 100 studenti sono ancora barricati al Politecnico di Hong Kong. Le richieste dei contestatori sono cinque: ritiro legge sulla estradizione in Cina, che il governo non definisca le proteste "sommosse", un’indagine indipendente sull'uso della forza da parte della polizia sui manifestanti, la liberazione incondizionata di tutte le persone arrestate durante e a seguito delle manifestazioni e una riforma che garantisca un suffragio universale autentico per l'elezione dei governatore di Hong Kong, come stabilito dalla Costituzione della città.