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Usa, Trump firma la legge bipartisan per evitare lo shutdown

Mondo
(Foto: Getty Images)

Il blocco dei fondi al governo federale sarebbe scattato alla mezzanotte di Washington. Finanziamenti estesi fino al 20 dicembre, ma rimangono i nodi del muro al confine con il Messico e della procedura di impeachment in corso alla Camera

Donald Trump ha firmato la legge tampone per continuare a erogare fondi al governo federale ed evitare lo shutdown (COS'È), che sarebbe scattato a partire dalla mezzanotte di Washington (le 6 del mattino in Italia). Il provvedimento estende i finanziamenti al governo fino al 20 dicembre, posticipando la battaglia sul bilancio e sui soldi che il presidente degli Stati Uniti vorrebbe per il muro con il Messico proprio nei giorni in cui alla Camera si dovrebbe votare l'impeachment per la vicenda dell’Ucrainagate. (LE TAPPE DELLA VICENDA)

La legge anti-shutdown

La legge è stata approvata in maniera bipartisan: giovedì al Senato (74 voti favorevoli, 20 contrari) e martedì alla Camera (231 voti a favore, 192 contrari). Da qui al 20 dicembre, l’obiettivo è quello di raggiungere un accordo sulla distribuzione dei fondi per la burocrazia federale per mantenere l’operatività fino al 30 settembre 2020, quando finirà l’anno fiscale. A ostacolare i lavori potrebbero essere però la vicenda dell’Ucrainagate e la procedura di impeachment, che i democratici stanno portando avanti alla Camera dove a dicembre il dibattito sulla vicenda rischia di essere in pieno svolgimento.

A inizio anno lo shutdown era durato 35 giorni

L’anno fiscale è iniziato l’1 ottobre, dopo che tra gennaio e febbraio lo shutdown più lungo della storia ha paralizzato il Paese per 35 giorni lasciando senza stipendio 800mila dipendenti federali. (FOTO) Una situazione che si era sbloccata tra il 14 e il 15 febbraio, quando finalmente erano arrivate la legge bipartisan e la firma di Trump per i finanziamenti. Al centro del lungo shutdown il muro al confine tra Stati Uniti e Messico, per il quale il Congresso non voleva concedere fondi al presidente, che in tutta risposta dopo aver firmato la legge ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per reperire il denaro necessario bypassando il Congresso.

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