Lo Stato maggiore della Difesa ha dichiarato di aver perso “il contatto con un velivolo a pilotaggio remoto dell’Aeronautica militare, poi precipitato". Il portavoce ufficiale dell'esercito del generale: "Perché il drone era nel nostro spazio aereo?"
Un drone militare italiano che stava svolgendo una missione a supporto dell’operazione “Mare sicuro” è precipitato oggi in Libia. Lo rende noto lo Stato maggiore della Difesa, spiegando che è stato perso “il contatto con un velivolo a pilotaggio remoto dell’Aeronautica militare, poi precipitato sul territorio libico”. Sempre secondo quanto comunicato dalla Difesa, il drone italiano stava seguendo “un piano di volo preventivamente comunicato alle autorità libiche”. Sono ora in corso approfondimenti per accertare le cause dell'accaduto.
La Libia chiede spiegazioni
"Stiamo ancora aspettando una spiegazione ufficiale dall'Italia sul perché questo UAV (un drone militare italiano, ndr) fosse nello spazio aereo libico", afferma in un tweet il portavoce ufficiale dell'esercito del generale Khalifa Haftar. "La nostra difesa aerea ha abbattuto l'UAV, entrato in un'area dove era stata precedentemente annunciata una operazione militare", aggiunge il portavoce.
Cos'è l'operazione "Mare sicuro"
L'operazione denominata "Mare sicuro" riguarda la zona del Mediterraneo centrale, con baricentro nelle acque a ridosso della Libia. I compiti della missione, come spiegato dalla Difesa, sono molti: si va dalla "protezione delle linee di comunicazione così da garantire un ambiente sicuro al traffico marittimo commerciale" alla "protezione dei mezzi della Guardia Costiera che operano in attività Sar". C'è anche un'attività di contrasto alle organizzazioni criminali che si dedicano a traffici illeciti via mare. Dall'agosto del 2017, poi, l'operazione fornisce anche, "attività di supporto e di sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina militare libiche in particolare nel contrasto del traffico di esseri umani".