Papa: "Vigilare su cultura dell'odio: alcuni discorsi politici ricordano Hitler". VIDEO

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Nell’incontro con i penalisti il Pontefice si è detto allarmato dal riapparire di simboli nazisti. Poi ha messo in guardia da un sistema giudiziario che finisce per mettere in difficoltà i più deboli e ha pronunciato parole dure contro corruzione ed ecocidi

Occorre "vigilare" sulla "cultura dell'odio" che vede il riapparire di simboli nazisti: lo ha detto oggi Papa Francesco nell'incontro con i penalisti. "Si riscontrano episodi purtroppo non isolati - ha fatto presente Bergoglio -, certamente bisognosi di un'analisi complessa, nei quali trovano sfogo i disagi sociali sia dei giovani sia degli adulti. Non è un caso che a volte ricompaiano emblemi e azioni tipiche del nazismo. Io vi confesso che quando sento qualche discorso di qualche responsabile del governo mi vengono in mente i discorsi di Hitler nel '34 e nel '36. Sono azioni tipiche" del nazismo che, "con le sue persecuzioni contro gli ebrei, gli zingari, le persone di orientamento omosessuale, rappresenta il modello negativo per eccellenza di cultura dello scarto e dell'odio".

Il messaggio contro gli abusi della legittima difesa

Per il Pontefice "occorre vigilare, sia nell'ambito civile sia in quello ecclesiale, per evitare ogni possibile compromesso, che si presuppone involontario, con queste degenerazioni”. Il Papa ha quindi messo in guardia da un sistema giudiziario che finisce per mettere in difficoltà i più deboli, sorvolando invece sui grandi reati come quelli commessi dall'alta finanza o dalle grandi corporazioni. La legittima difesa non può essere un pretesto per giustificare crimini, come anche non si può abusare della carcerazione preventiva. E ancora: gli istituti di pena devono sempre "avere una finestra" e occorre ripensare l'ergastolo perché "si tratta di fare giustizia alla vittima, non di giustiziare l’aggressore”.

Parole dure contro corruzione ed ecocidi

Bergoglio è tornato a pronunciare parole durissime contro la corruzione, i paradisi fiscali ma anche gli 'ecocidi', i crimini contro l'ambiente che si ripercuotono poi sulla vita delle popolazioni più povere. L'indice è puntato innanzitutto contro i giochi della finanza che passano sopra la vita della gente. Il mercato è stato "divinizzato", "oggi alcuni settori economici esercitano più potere che gli stessi Stati", ha avvertito Papa Francesco sottolineando che "il principio di massimizzazione del profitto, isolato da ogni altra considerazione, conduce a un modello di esclusione" e "la prima cosa che dovrebbero chiedersi i giuristi oggi è che cosa poter fare con il proprio sapere per contrastare questo fenomeno, che mette a rischio le istituzioni democratiche e lo stesso sviluppo dell'umanità". Poi ha fortemente criticato il sistema: "una delle frequenti omissioni del diritto penale" è "la scarsa o nulla attenzione che ricevono i delitti dei più potenti, in particolare la macrodelinquenza delle corporazioni". "Si tratta di criminalità organizzata responsabile, tra l'altro, del sovra-indebitamento degli Stati e del saccheggio delle risorse naturali del nostro pianeta".

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