Hong Kong, ancora proteste e scontri. Corte nega l'espatrio all'attivista Joshua Wong

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Ancora tensioni nella città, all'indomani dei violenti scontri in cui gli agenti hanno sparato contro un gruppo di giovani mascherati. La polizia usa di nuovo i lacrimogeni per disperdere i manifestanti

Non si fermano le proteste a Hong Kong all’indomani dei violenti scontri tra manifestanti e polizia in cui gli agenti hanno sparato a distanza ravvicinata contro un gruppo di giovani mascherati, ferendone uno (VIDEO - FOTO). Oggi è il giorno di una nuova chiamata allo sciopero generale: migliaia di persone si sono ritrovate nelle strade di Central sfruttando la pausa pranzo, bloccando l'area tra Des Voeux Road Central e Pedder Street,: "Liberate Hong Kong", "Sciogliete la polizia di Hong Kong, subito!" sono gli slogan intonati dalle migliaia di persone scese per le strade. 

La polizia usa lacrimogeni

La polizia ha reagito usando i lacrimogeni per disperdere i manifestanti ai quali si erano uniti per solidarietà anche molti dei dipendenti degli uffici del financial district. I servizi di trasporto sono tornati sotto pressione: funzionano a singhiozzo. 

Corte vieta espatrio a Joshua Wong per invito in Italia

Intanto, è stata rigettata dalla Corte di Hong Kong la richiesta dell'attivista Joshua Wong di espatrio per un viaggio in Europa. Lo precisa una nota dell'Ufficio del portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, rispondendo alla richiesta di chiarimenti in merito alla visita dell'attivista pro-democrazia in Italia, su invito della Fondazione Feltrinelli, per un evento il 27 novembre a Milano. Wong è attualmente in libertà su cauzione.

Sei mesi di protesta

Le manifestazioni anti-governative sono entrate nel sesto mese a Hong Kong (LE RAGIONI DELLA PROTESTA). In diverse università della Regione Amministrativa Speciale (tra le altre, la Hong Kong University e la Chinese University di Hong Kong) si sono verificate tensioni tra agenti e studenti, la polizia ha lanciato gas lacrimogeni nella City University, e in alcuni casi la situazione non è ancora tornata alla calma. Intanto, dopo le violenze di lunedì, diverse scuole sono rimaste chiuse e la città rimane in parte paralizzata per la sospensione di alcuni servizi ferroviari e la chiusura di esercizi commerciali e strade.

Gli spari di un agente

Lunedì è stata una delle giornate più caotiche dall'inizio delle proteste (COSA E' SUCCESSO): un giovane è rimasto gravemente ferito per gli spari di un agente a distanza ravvicinata, un uomo è stato trasformato in una torcia umana durante un diverbio, e un agente, poi sospeso dal servizio, a bordo di una moto ha falciato la folla su una strada provocando diversi feriti. In totale, nella giornata di lunedì, 128 persone hanno ricevuto cure in ospedale per le ferite subite durante gli scontri tra manifestanti e polizia e oltre 280 persone sono state arrestate. 

Gli Usa invitano manifestanti e polizia al dialogo

In una nota, la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Morgan Ortagus, ha fatto sapere che Washington segue la situazione e ha invitato le parti al dialogo. "Condanniamo la violenza di ogni parte, esprimiamo vicinanza alle vittime a prescindere dalle loro inclinazioni politiche e invitiamo tutte le parti - polizia e manifestanti - all'esercizio di maggiore moderazione". 

Cina: "Ritorno dell'ordine è priorità"

La Cina ha invece ribadito che la lotta alle violenze e il ritorno dell'ordine sono le priorità per Hong Kong, accusando Stati Uniti e Gran Bretagna di adottare "il doppio standard" nel valutare le vicende dell'ex colonia. "Se Usa e Gran Bretagna chiedono veramente la moderazione e si oppongono alla violenza, perché non condannano simili attacchi ai civili?", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang, in merito alla vicenda dell'uomo con simpatie pro-Pechino dato alle fiamme in una lite con un gruppo di manifestanti.

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