Camera Usa riconosce genocidio armeno. Ira Turchia: Ankara convoca ambasciatore americano

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Votata anche una risoluzione che chiede sanzioni ad Ankara per l'offensiva in Siria. Il ministro degli Esteri turco: su armeni decisione "priva di qualunque base storica e giuridica". Sale la tensione per la visita di Erdogan alla Casa Bianca prevista per il 13 novembre

La Camera Usa ha riconosciuto formalmente il "genocidio armeno" con un voto bipartisan schiacciante (405 sì su 435 voti, di cui 11 contrari). Ma ha anche approvato un'altra risoluzione che chiede al presidente Donald Trump (FOTOSTORIA) di imporre sanzioni e altre restrizioni alla Turchia e ai dirigenti del Paese, per l'offensiva nella Siria settentrionale. Immediata la reazione turca: Ankara "rifiuta" la risoluzione sul genocidio e la bolla come una decisione "ad uso interno, priva di qualunque base storica e giuridica", spiega il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu. Mentre sulle sanzioni, sottolinea: la scelta non è consona all'alleanza Nato tra i due Paesi. Inoltre, l’ambasciatore Usa ad Ankara, David Satterfield, è stato convocato al ministero degli Esteri turco. Secondo fonti diplomatiche, l'obiettivo è denunciare proprio la risoluzione sugli armeni.

La decisione della Camera Usa: "commemorare il genocidio"

Il testo, non vincolante e salutato dall’aula con un lungo applauso, invita a "commemorare il genocidio armeno" e a "rifiutare i tentativi di associare il governo americano alla sua negazione", nonché a educare sulla vicenda. La mossa, però, fa crescere le tensioni in vista della visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan alla Casa Bianca, prevista per il 13 novembre.

La posizione della Turchia sul genocidio armeno

La Turchia continua a negare il genocidio che invece è stato riconosciuto da una trentina di Paesi, tra cui l'Italia. Secondo le stime tra 1,2 e 1,5 milioni di armeni sono stati uccisi durante la prima guerra mondiale dalle truppe dell'impero ottomano, all'epoca alleato di Germania e Regno austro-ungarico. Ankara però rifiuta il termine 'genocidio' e sostiene che vi furono massacri reciproci sullo sfondo di una guerra civile e di una carestia che fecero migliaia di morti da entrambe le parti. Nell'aprile 2017, pochi mesi dopo l'insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump aveva definito il massacro degli armeni nel 2015 "una delle peggiori atrocità di massa del XX secolo", senza però usare il termine genocidio. Ma già in quell’occasione si scatenò l’ira della Turchia.

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