Proteste in Libano, interviene l'esercito per liberare le strade dai manifestanti

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E' la prima volta che i militari intervengono dall'inizio delle manifestazioni. Alcune persone sono rimaste ferite a nord di Beirut

Non si placano le proteste in Libano nate per dire no al carovita e alla corruzione nel paese ma che si sono presto trasformate in vere e proprie manifestazioni antigovernative. Oggi, per la prima volta dall’inizio delle tensioni, è stato necessario l’intervento dell’esercito per sgomberare alcune strade bloccate dai manifestanti. Diverse persone sono rimaste ferite nella zona di Zouk Mikhail e Jall ad Dib a nord della città di Beirut.I manifestanti - secondo alcuni media addirittura un milione di persone - hanno fatto sapere, con slogan e striscioni, di essere pronti ad andare avanti fino a quando non ci sarà un cambio al vertice dell’esecutivo. E non è bastato il pacchetto di riforme approvato lunedì dal premier Saad Hariri che tra l’altro bloccava l’introduzione di nuove tasse, per venire incontro alle esigenze di un paese colpito da una grave crisi economica. Intanto anche nella giornata di domani resteranno chiusi tutti gli istituti bancari del paese.

Autorità ortodossa a favore delle proteste

I vertici delle chiese cattoliche ed ortodosse hanno appoggiato le manifestazioni, purché rimangano pacifiche. In un comunicato del Patriarcato maronita di Bkerke hanno invitato il presidente della Repubblica Michel Aoun, a prendere misure serie e coraggiose in modo da assecondare le richieste del popolo.

Cresce la tensione tra Libano ed Israele

Ed oggi un drone israeliano, mentre svolgeva una attività di routine è precipitato in territorio libanese, in una zona di confine. Il velivolo probabilmente è stato colpito da proiettili esplosi da un abitante della zona. L'esercito della stato ebraico ha parlato di incidente ed ha assicurato che non esiste il rischio che informazioni di intelligence possano essere divulgate.

 

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