Sotto shock la piccola isola di Yap, nel Pacifico, dove Rachelle Bergeron era considerata un “personaggio scomodo”
Freddata con tre colpi di pistola alle gambe e al torace sull’uscio di casa mentre rientrava da una passeggiata con il cane. È morta così Rachelle Bergeron, attivista mondiale contro il traffico di minori che viveva da quattro anni in Micronesia. In cucina il marito e la bambina che i due avevano in affido.
Dal Wisconsin all'isola di Yap, nel Pacifico
33 anni, originaria di Waukesha nel Wisconsin, la Bergeron aveva lavorato a lungo a Washington e a New York come avvocato per i diritti umani prima di assumere il ruolo di procuratrice federale nella piccola isola di Yap, nell’Oceano Pacifico. Era considerata un personaggio scomodo. Tanto da vivere nel terrore di essere uccisa e dormire con un machete sotto il cuscino. “Aveva un lavoro pericoloso” ha commentato la sorella. “Stava pianificando il ritorno negli Stati Uniti dopo aver passato quattro anni a indagare sul traffico di minori a Yap. Non ha fatto in tempo”.
Le indagini di Fbi e polizia locale
L’Fbi ha inviato una squadra sul posto a supporto della polizia locale. Nessun sospetto al momento ma gli inquirenti stanno setacciando la rete di contatti di Rachelle alla ricerca di un indizio che porti al fermo del responsabile. Al vaglio degli investigatori i casi sui quali la donna stava lavorando.