Tulsi Gabbard nel mirino dell'ex segretario di Stato: i russi la starebbero preparando a "danneggiare i liberal" e aiutare la rielezione di Trump. La replica: accuse "vigliacche". I funzionari accusati per invio di informazioni classificate su email personale di Clinton
Hillary Clinton torna sulle prime pagine dei giornali americani, denunciando una possibile interferenza dei russi nel voto delle prossime Presidenziali nel 2020. Ma anche con la chiusura dell'indagine interna sull'utilizzo della sua e-mail privata per lo scambio di informazioni classificate. Nel mirino di Clinton è finita la candidata alle Primarie democratiche Tulsi Gabbard, accusata di essere un "asset della Russia" che punta a formare un terzo partito per danneggiare i liberal e aiutare la rielezione di Donald Trump. L'ex segretario di Stato ha lanciato la sua accusa durante un’intervista al podcast dell’ex consigliere di Obama David Plouffe, senza fare il nome della candidata, ma per i media Usa – tra cui Cnn e New York Times – il riferimento è chiaro: si tratta della deputata delle Hawaii Tulsi Gabbard. Intanto il Dipartimento di stato ha individuato 38 persone che hanno commesso violazioni, tra dirigenti ed ex dirigenti.
La replica di Gabbard: "Regina dei guerrafondai, personificazione della corruzione"
"È la favorita dei russi, hanno un sacco di bots e altri modi per sostenerla", ha aggiunto. Tulsi Gabbard ha replicato definendo "vigliacche" le accuse di Hillary Clinton. Gabbard ha accusato l'ex first lady di essere "la regina dei guerrafondai" e di orchestrare una campagna "per distruggere la mia reputazione". Clinton non ha fornito prove a sostegno delle sue accuse, ma ha sottolineato che i siti di notizie e propaganda russi seguono spesso la campagna di Gabbard e che la campagna della candidata alle Primarie democratiche è stata amplificata da troll e bot su Twitter che hanno legami con la Russia. Gabbard ha negato con forza queste affermazioni. Durissimo il suo attacco a Clinton in un tweet: “Grazie Hillary. Finalmente tu, regina dei guerrafondai, personificazione della corruzione e del marcio che ha guastato il Partito democratico così a lungo, finalmente sei uscita allo scoperto”.
Chiusa indagine su e-mail private Clinton: accusati 38 dirigenti
Sul caso delle mail inviate all'account privato di Clinton, l'indagine del dipartimento di Stato ha determinato che i 38 funzionari sono "colpevoli" in 91 casi di aver mandato informazioni classificate all'email personale di Clinton. Il dipartimento non è stato in grado di assegnare la responsabilità in 497 dei 588 casi di violazione.