Il premier Uk torna sui suoi passi dopo aver detto "Non negozierò un'estensione". Una catena di eventi che segue il voto - a Westminster - a un emendamento che impone di rimandare il voto sull'accordo trovato tra Boris Johnson e Bruxelles per l'uscita dall'Unione
Un altro slittamento: è questa la principale novità che arriva da Londra. E' passato infatti l'emendamento che impone il rinvio del voto sull'accordo trovato da Johnson con l'Ue per l'uscita dall'Unione.
- Pronta la replica di Boris Johnson (FOTOSTORIA): "Non negozierò un posticipo con l'Ue". Il primo ministro aveva chiesto al Parlamento di approvare l'accordo da lui raggiunto con la Ue sulla Brexit.
- La Ue chiede a Londra di "essere informata sui prossimi passi".
- Il leader laburista Jeremey Corbyn ammonisce: "Il premier deve rispettare la legge".
- Intanto nella capitale britannica un milione di persone - stimano gli organizzatori - è sceso in piazza per chiedere un referendum bis (LE FOTO).
- In tarda serata Johnson ha fatto sapere di avere inviato all'Ue una lettera - senza la sua firma - per chiedere di rinviare la scadenza per Brexit. Nella stessa, il premier Uk ribadisce di non ritenere necessaria una proroga, nonostante il Benn Act gliela imponga. Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha comunicato di aver iniziato a consultarsi con gli altri leader europei sul da farsi.