Johnson&Johnson ritira lotto di talco per neonati: tracce di asbesto, rischio cancro

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Il ritiro è scattato dopo che le impurità della sostanza sono state accertate nel corso di alcuni test condotti dalla Food and drug administration. Il lotto ritirato comprende 33 mila confezioni acquistate online da un rivenditore non identificato

Avviato il primo ritiro dal mercato di un lotto del talco per neonati della Johnson&Johnson per la presenza di tracce di asbesto (amianto). Le impurità della sostanza cancerogena sono state accertate nel corso di alcuni test condotti dalla Food and drug administration (Fda): si tratta della prima volta che viene ritirato un talco dell’azienda che ha sempre negato la contaminazione con impurità tossiche nei suoi prodotti.

Lotto comprende 33 mila confezioni acquistate online da rivenditore

Il lotto ritirato è il #22318RB e comprende 33 mila confezioni acquistate online da un rivenditore non identificato. L'azienda è al centro di migliaia di denunce e cause legali da parte di consumatori proprio a causa di tumori e altri danni alla salute attribuiti all'uso di prodotti al talco. Johnson&Johnson ha fatto sapere di aver avviato una "rigorosa indagine interna e di aver deciso il ritiro del lotto in via cautelare". L'azienda ha inoltre comunicato la sua collaborazione con l'Agenzia governativa "per determinare l'integrità dei campioni esaminati e la validità dei risultati dei test".

La condanne di Johnson&Johnson 

A inizio ottobre, l'azienda era stata condannata da una giuria di Philadelphia a pagare 8 miliardi di dollari di danni a un uomo che aveva usato il farmaco antipsicotico Risperdal da bambino perché gli ha causato una ginecomastia, ovvero un ingrossamento delle mammelle. Questa è stata la sanzione più pesante finora imposta al colosso americano nelle oltre 13.000 azione legali avanzate sul Risperdal. Mentre sul talco, l'ultima condanna è quella del marzo 2019, quando una giuria americana ha stabilito che la multinazionale dovesse pagare 29 milioni di dollari a una donna affetta di cancro e che aveva denunciato di essersi ammalata a causa dell'asbesto contenuto nel borotalco.

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