Nella seconda giornata di trattative tra le due delegazioni è stata raggiunta un’intesa che frena la guerra commerciale. Il segretario al Tesoro Mnuchin: "La settimana prossima non scatteranno dazi per Pechino"
Gli Usa e la Cina hanno raggiunto un accordo parziale sui dazi che spiana la strada ad una tregua nella guerra commerciale e getta le basi per un'intesa più ampia. La notizia, anticipata dall'agenzia Bloomberg, potrebbe portare anche ad un accordo più completo firmato da Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping più avanti nel corso del 2019 (L'ULTIMA TREGUA SIGLATA AD AGOSTO). La conferma di un primo sostanziale accordo commerciale raggiunto è arrivata poi direttamente da Donald Trump: "Abbiamo centrato una sostanziale fase uno dell'accordo" dice il tycoon, spiegando che l'intesa include la proprietà intellettuale, i servizi finanziari e 40-50 miliardi di dollari di acquisti di prodotti commerciali. Poco dopo, il segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha aggiunto che i nuovi dazi americani contro il Made in China non scatteranno la prossima settimana come era inizialmente previsto. La settimana prossima i dazi americani su una parte del Made in China sarebbero dovuti aumentare dal 25% al 30%.
Le trattative Usa-Cina
Oggi si è svolta e si è conclusa proficuamente la seconda giornata di trattative commerciali fra Stati Uniti e Cina. La delegazione cinese, guidata dal vice premier Liu He, è arrivata negli uffici del rappresentate Usa per il commercio, dove è stata accolta dal segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin. Proprio lui a fine seduta ha parlato di "due giorni produttivi di trattative con la Cina".
Trump: stanno accadendo cose positive in trattative Cina
In giornata, il presidente Usa Donald Trump aveva affidato il suo commento a Twitter: "Stanno accadendo delle cose positive nell'incontro con la Cina. Tutti vorremmo che qualcosa di significativo accadesse" ha aggiunto. Poi ha detto che un accordo commerciale con la Cina non richiederà il via libera del Congresso. "Una delle grandi cose dell'accordo con la Cina è il fatto che, per varie ragioni, non dovrà passare attraverso il complesso processo di approvazione del Congresso. Quando sarà definito nella sua completezza, lo firmerò da parte del Paese”, ha twittato il tycoon.