I media hanno avuto l'ok a pubblicare il viso del giovane colpevole del folle gesto lo scorso 4 agosto. La vittima non può più muoversi, anche se la famiglia dice che sta facendo progressi
Ha un volto il giovane che lo scorso 4 agosto lanciò un bambino senza motivo dal decimo piano della Tate Gallery di Londra. Jonty Bravery all’epoca del “raptus” aveva 17 anni ed è sotto processo per tentato omicidio, procedimento fissato per febbraio. Fino ad oggi però il suo viso non poteva essere mostrato in quanto minorenne. Caduto il veto con la maggiore età, i media britannici hanno diffuso la sua immagine, dopo che la Procura di Londra ha respinta la richiesta della difesa di estendere il diritto all’anonimato fino al trasferimento dal carcere minorile a un’altra struttura.
Bravery, che pare non conoscesse neppure la famiglia della vittima, ha afferrato il bambino, di nazionalità francese, in viaggio con la famiglia e lo ha scagliato dalla terrazza panoramica al decimo piano della galleria facendolo precipitare fino al 5° e procurandogli lesioni a colonna vertebrale, gambe, braccia e un’emorragia cerebrale.
La vittima fa progressi, ma non parla né mangia da sola
Il ragazzino, rientrato in patria, al momento non può parlare, muoversi o mangiare in maniera autonoma. “E’ coraggioso, sta facendo progressi e sorride quando scherziamo con lui, ma fatica a parlare, mangiare e muoversi”, ha fatto sapere la famiglia del bambino “Vediamo i suoi sforzi e vogliamo credere che troverà il modo di fare tutto di nuovo”.