Lo street artist inaugura “Gross domestic product”. Non è possibile entrare fisicamente nel negozio, ma è possbile acquistare gli oggetti in vetrina. L'incasso sarà destinato a una Ong per l'acquisto di una nave per salvare migranti
Sull’insegna la scritta “Gross domestic product” ovvero “Prodotto interno lordo”. All’interno, una serie di oggetti tra cui una palla da discoteca realizzata con elmetti usati della polizia. Il negozio, più che altro è il caso di parlare di temporary store, è comparso martedì 1 ottobre a Croydon, a sud di Londra ed è l’ennesima opera dello street artist Banksy. Decine di curiosi si sono ammassati davanti alle vetrine, anche perché all’interno dello store non si può entrare.
In difesa del nome
Banksy, come riporta il Guardian, ha spiegato che la motivazione alla base del “Gross domestic product” è "forse la ragione meno poetica per fare un po' di arte" ovvero una disputa sul marchio. "Una società di biglietti d'auguri sta contestando il marchio che detengo per la mia arte e tentando di appropriarsi del mio nome in modo che possano vendere legalmente la loro finta merce di Banksy”, ha fatto sapere l'artista di strada in una nota.
Banksy: "Showroom solo per l'esposizione"
“Questo showroom è solo a scopo esposizione. Oggi apro un negozio (anche se le porte in realtà non si aprono). È a Croydon. Probabilmente meglio se visto di notte”, ha scritto Banksy su Instagram, postando anche una foto degli interni del negozio. I prodotti esposti per due settimane, infatti, saranno venduti soltanto online. Tra gli altri oggetti esposti nel negozio ci sono cuscini per divani con la scritta "La vita è troppo corta per ricevere consigli da un cuscino”, un tappeto ispirato al personaggio di Tony the Tiger, la mascotte dei cereali Kellog’s. C'è anche un giocattolo per bambini, in cui bisogna caricare personaggi che raffigurano migranti in legno all'interno di un camion per il trasporto, ma anche quadri e sveglie decorati con alcuni dei lavori più celebri dell'artista anonimo.
L'avvocato: "Marchio Banksy a rischio senza prodotti"
Mark Stephens, un avvocato d'arte e fondatore della Design and Artists Copyright Society, ha definito il caso un "contenzioso francamente ridicolo" e sta dando consulenza legale a Banksy. "Banksy è in una posizione difficile", ha detto il legale. "Perché non produce la propria gamma di prodotti e la legge è abbastanza chiara: se il titolare del marchio non utilizza il marchio, può essere trasferito a qualcuno che lo farà”.
Ricavato a Ong per acquistare una nave per salvare migranti
Per questo Stephens ha proposto a Banksy di iniziare a vendere la propria gamma di prodotti e di aprire un negozio come soluzione al problema. L'artista ha dichiarato che il ricavato andrà a una Ong per l'acquisto di una nuova nave per il salvataggio di migranti in sostituzione a quella sequestrata dalle autorità italiane.