Brexit, Boris Johnson ci riprova: lunedì nuovo voto su elezioni anticipate

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Il governo Tory, dopo il mancato quorum di ieri su una prima mozione, perde pezzi: ad andarsene è Jo, fratello minore filo-Ue del premier. Il primo ministro intanto ha attaccato duramente Corbyn definendolo "un insulto codardo alla democrazia"

Il governo Tory di Boris Johnson torna alla carica sulle elezioni anticipate in Gran Bretagna, annunciando un nuovo voto alla Camera dei Comuni per la convocazione delle urne, dopo il mancato quorum di ieri su una prima mozione in favore del voto politico il 15 ottobre. Il nuovo tentativo è in programma per lunedì 9 settembre, secondo quanto reso noto oggi agli stessi deputati dal ministro dei Rapporti con il Parlamento (Leader of the House), Jacob Rees-Mogg (I MEME SU DI LUI DOPO LA SUA POSA IN PARLAMENTO). Intanto il governo di Johnson - che oggi ha attaccato duramente Corbyn definendolo "un insulto codardo alla democrazia” - perde pezzi: ad andarsene è Jo Johnson, fratello minore filo-Ue del premier Boris: lascia la poltrona da viceministro.

L’attacco del premier a Corbyn: "Insulto codardo alla democrazia"

"Un insulto codardo alla democrazia": sono le parole con cui il premier britannico ha sparato a zero oggi sul leader dell'opposizione laburista Jeremy Corbyn, prendendo di mira le sue esitazioni sulla convocazione di elezioni anticipate a stretto giro nel Regno Unito di fronte allo stallo sulla Brexit, in un discorso previsto nel pomeriggio. Discorso anticipato da Downing Street che secondo la Bbc rappresenta di fatto il primo comizio elettorale del premier Tory, alla ricerca di un via libera verso le urne.

Il fratello di Boris Johnson lascia il governo

Rottura anche nella famiglia Johnson sulla Brexit: Jo, fratello minore filo-Ue del premier Boris, ha annunciato oggi le sue dimissioni dall'incarico di viceministro accettato dopo l'ascesa del primogenito a Downing Street, e la sua uscita dal gruppo Tory alla Camera dei Comuni in dissenso dalla linea sulla questione di possibile divorzio no deal da Bruxelles. Jo Johnson, che si era già dimesso una prima volta dal governo di Theresa May sul dossier Brexit, ha fatto sapere di sentirsi "lacerato tra la famiglia e l'interesse nazionale".

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