Le organizzazioni ambientaliste puntano il dito contro allevatori e agricoltori, mentre il presidente ribadisce: “I miei sospettati principali restano le Ong”. Wwf: “La foresta perde il terreno equivalente a tre campi di calcio ogni minuto”
Continua l’emergenza incendi in Brasile: un'ondata di roghi sta devastando l'Amazzonia in questi giorni. Come riporta la Cnn, organizzazioni ambientaliste e ricercatori puntano il dito contro gli allevatori di bestiame e gli agricoltori, che potrebbero aver appiccato i roghi per liberare terra (LE CAUSE DEI ROGHI). Non si placa nel frattempo la polemica tra il presidente brasiliano Jair Bolsonaro e le organizzazioni non governative. Ieri il capo di Stato aveva insinuato che le Ong potrebbero essere implicate negli incendi. Queste dichiarazioni di Bolsonaro "sono completamente irresponsabili", ha detto oggi Carlos Bocuhy, presidente dell'Istituto brasiliano di protezione ambientale (Ibpa). Da parte sua, il responsabile per la giustizia socio-ambientale di Wwf Brasile, Raul Valle, ha definito "superficiali e irresponsabili" le dichiarazioni del presidente. Bolsonaro giovedì ha ammesso che i proprietari agricoli potrebbero essere responsabili degli incendi ma è tornato a dire che "i sospetti principali" muovono verso le Ong ambientaliste, anche se non esistono prove che dimostrino la loro colpevolezza.
Il fumo è visibile dallo spazio
Il fumo prodotto dagli incendi può essere visto persino dallo spazio: a catturarne le immagini, il 20 e 21 agosto, sono stati il satellite Sentinel 3, del programma europeo Copernicus dell'Agenzia spaziale europea (Esa), e quello della Nasa, Suomi National Polar-orbiting Partnership. La foto di Suomi Npp mostra il fumo e gli incendi che si estendono per diversi stati brasiliani, tra cui quelli di Amazonas, Mato Grosso, e Rondonia. "Non è inusuale vedere incendi in Brasile in questo momento dell'anno - scrive la Nasa sul suo sito - per via delle alte temperature e della poca umidità. Il tempo ci dirà se quest'anno si è segnato un nuovo record o si è entro i normali limiti”.
Wwf: "La foresta perde come tre campi di calcio al minuto"
Il Wwf, intanto, denuncia che "a causa della deforestazione, la foresta amazzonica nel territorio brasiliano sta perdendo una superficie equivalente a oltre tre campi da calcio al minuto e siamo sempre più vicini a un punto di non ritorno per quello che, non solo è il più grande serbatoio di biodiversità del Pianeta, ma rappresenta uno dei pilastri degli equilibri climatici”, scrive l’organizzazione in un comunicato. "Il saccheggio dell'Amazzonia e delle sue straordinarie risorse - afferma Isabella Pratesi, responsabile di Conservazione del WWF Italia - è accompagnato da un drammatico aumento delle violenze verso le popolazioni indigene che vivono in quei territori. Cacciate dalle loro foreste, assassinate e torturate per il commercio di legna, miniere d'oro, pascoli o coltivazioni, le tribù amazzoniche sono le prime vittime di un efferato crimine contro l'umanità e il pianeta rispetto al quale i nostri occhi e le nostre orecchie rimangono sigillati”.
Macron: "Se ne parlerà al G7"
Gli incendi in Amazzonia sono una "crisi di natura internazionale", ha scritto su Twitter il presidente francese Emmanuel Macron, aggiungendo che "se ne parlerà al G7 di Biarritz".
Ronaldo: "Nostra responsabilità aiutare"
Anche molte star stanno chiedendo che la situazione venga gestita nel modo migliore. "La foresta pluviale amazzonica produce oltre il 20% dell'ossigeno del mondo e brucia da tre settimane. E' nostra responsabilità aiutare a salvare il nostro pianeta. #prayforamazonia". Con questo messaggio su twitter, anche il campione portoghese della Juventus Cristiano Ronaldo fa sentire la sua voce per proteggere la foresta amazzonica.