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Incidente nucleare Russia, fermi 4 siti di monitoraggio radiazioni. Putin: nessun pericolo

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Il presidente russo: “Non vi è alcuna minaccia, sono stati inviati esperti e si stanno prendendo misure preventive”. Ma la Ctbto denuncia il blackout delle stazioni di controllo delle radiazioni vicine al luogo dell’esplosione. Mosca: “Non è di vostra competenza”

“Non vi è alcuna minaccia, sono stati inviati sul posto esperti, anche indipendenti, che stanno monitorando la situazione". Sono parole di rassicurazione quelle che arrivano dal presidente russo Vladimir Putin riguardo l’esplosione di un missile avvenuta l’8 agosto in una base militare a Severodvinsk, nella regione di Arkhangelsk, e che nei giorni seguenti ha generato preoccupazione per i livelli di radiazioni monitorati nell’area circostante. (COSA SAPPIAMO FINORA) Intanto, denuncia Lassina Zerbo, capo della Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization (Ctbto), quattro stazioni di monitoraggio delle radiazioni vicine al luogo dell'incidente, quella di Kirov, Dubna, Bilibino e Zalesovo, hanno smesso di trasmettere dati, destando sospetti su un tentativo della Russia di nascondere le conseguenze dell’esplosione. Dura la replica di Mosca:"La trasmissione dei dati dalle stazioni del settore nazionale del sistema internazionale di monitoraggio" al Ctbto "è assolutamente volontaria".

Mappa su nube radioattiva, Cremlino: "E' assurda"

Lo stesso Ctbto ha pubblicato una mappa interattiva che mostra la possibile diffusione di una nube radioattiva dopo la misteriosa esplosione dell'8 agosto. Ma anche in questo caso, il Cremlino, attaverso il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha replicato, definendo la mappa "abbastanza assurda".

Putin: “Non c'è un aumento del livello delle radiazioni”

Putin, in visita nella giornata di lunedì 19 agosto in Francia dove ha incontrato il presidente Emmanuel Macron, ha detto: "Non ci sono minacce lì, non c'è neanche un aumento del livello delle radiazioni". "Ricevo i rapporti dei nostri esperti, militari e civili, e non vediamo alcun serio cambiamento" nei livelli di radiazioni, ha concluso. "Si stanno prendendo misure preventive per garantire che non ci siano sorprese". Il presidente russo ha poi aggiunto che tutte le vittime e i feriti nell'esplosione riceveranno dei riconoscimenti statali.

Blackout in 4 centri di monitoraggio delle radiazioni

Intanto alla denuncia della Ctbto, organizzazione che verifica la messa al bando delle armi nucleari e ha un sistema di monitoraggio costituto da oltre 300 stazioni di rilevamento in tutto il mondo, hanno risposto le autorità russe spiegando che il motivo del “silenzio” dalle due stazioni di Kirov e Dubna è legato a "problemi di comunicazione". Poi, il viceministro degli Esteri russo Serghiei Ryabkov ha sottolineato che l'incidente non è di competenza del Ctbto e non pone nessuna minaccia all'ambiente e alla popolazione. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal citando Zerbo della Cbto, le stazioni di Bilibino e Zalesovo hanno smesso di funzionare il 13 agosto, tre giorni dopo quelle di Kirov e Dubna. "Stiamo aspettando ulteriori rapporti su quando le stazioni e il sistema di comunicazione torneranno alla piena funzionalità", ha fatto sapere un portavoce della Ctbto. “Esperti sono in continuo contatto con i nostri collaboratori in Russia - ha spiegato Zerbo al Wsj - per riavviare le operazioni il prima possibile”.

I dubbi su un coinvolgimento della Russia

Secondo gli esperti, non è chiaro cosa abbia causato veramente il blackout e neppure se le stazioni possano essere state manomesse dalla Russia. "Si tratta di una strana coincidenza", ha detto Daryil Kimball, direttore della Arms Control Association, think-tank con base a Washington. Allo stesso tempo, tuttavia, Jeffrey Lewis, direttore del Programma di non proliferazione in Asia orientale al Middlebury Instituite della California, ha spiegato che "la rete di sensori internazionali è troppo densa perché un solo Paese possa trattenere i dati per nascondere un incidente".

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