Unicef Next Generation: 33 italiani under 40 in azione per i giovani rifugiati in Libano

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La prima missione si propone di creare spazi collocati nel Paese per consentire a centinaia di giovani rifugiati siriani, palestinesi e libanesi tra i 16 e i 24 anni di accedere a un percorso di apprendimento alternativo e innovativo e prepararsi al mondo del lavoro

Un gruppo di italiani under 40 (si tratta di Francesca Airoldi, Ennio Alagia, Matteo Baldi, Grace Balzarini, Valentina Botto, Andrea Busnelli, Alberto Cartasegna, Gabrielle Caunesil, Riccardo Crenna, Diletta Fenicia, Vrinda Ferrari, Giorgio Finzi, Virginia Galateri Di Genola, Jennifer Grappeggia, Francesco Marconi, Luca Marin, Orlando Merone, Ottavio Missoni, Filippo Mottolese, Marco Mottolese, Ilaria Norsa, Caterina Priolo, Ginevra Rossini, Simone Sajeva, Matteo Sarzana, Francesca Senia, Giuseppe Stigliano, Alessandro Tommasi, Valsecchi Virginia) metterà a disposizione le proprie competenze per sensibilizzare e raccogliere fondi in favore dell’UNICEF.

L'obiettivo è, in particolare, raggiungere sempre più giovani, adolescenti e bambini con programmi di istruzione, salute e protezione e farlo “sperimentando strategie di raccolta fondi innovative e contemporanee", spiegano gli aderenti a NextGen UNICEF Italia. Che hanno ricevuto il benvenuto di Paolo Rozera, Direttore Generale UNICEF Italia, "per l’entusiasmo con cui hanno aderito al progetto e per il prezioso contributo che hanno già iniziato a dare e che diventerà nel tempo sempre più importante. Averli al nostro fianco e poter contare su ciascuno di loro farà la differenza per le vite di migliaia di bambini e giovani nel mondo”. 

La missione in Libano per i rifugiati 

Il primo obiettivo della community è quello di supportare gli UNICEF Innovation Labs in Libano, una rete di spazi collocati su tutto il territorio libanese che permette a centinaia di giovani rifugiati siriani, rifugiati palestinesi e libanesi vulnerabili, tra i 16 e i 24 anni, di accedere a un percorso di apprendimento alternativo e innovativo e prepararsi al mondo del lavoro. "Grazie ai Labs, l’UNICEF riesce a offrire a questi studenti la possibilità di costruirsi un futuro e diventare agenti positivi di cambiamento nel proprio paese. Noi founder lo abbiamo visto con i nostri occhi, essendo appena tornati da una missione in Libano. Una esperienza indimenticabile che ci ha permesso di capire meglio il lavoro dell’UNICEF e ci ha convinti ancora della bontà di questo progetto e della sfida grande che ci attende” - dichiarano Tommaso Chiabra, Elena Lavezzi, Riccardo Pozzoli e Charley Vezza. Tutti possono contribuire a supportare il progetto degli Innovation Labs, attraverso il sito www.unicef.it/nextgen. Sulla pagina della Community Next Generation UNICEF Italia, oltre alla possibilità di donare, si troveranno il manifesto del gruppo, le biografie dei ragazzi e, presto, i primi eventi e iniziative che li vedranno protagonisti.

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