Turchia, elezioni a Istanbul: Imamoglu vince (di nuovo) contro Yildirim

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(Foto: Ansa)

Il candidato dell’opposizione sarà il nuovo sindaco della città. Arrivano le congratulazioni del presidente Erdogan, il cui partito, che aveva presentato ricorso e fatto annullare il voto del 31 marzo, subisce una seconda sonora sconfitta 

Con il 54% delle preferenze è il candidato dell'opposizione Ekrem Imamoglu ad aggiudicarsi la poltrona di sindaco di Istanbul. Il risultato arriva dopo l'annullamento della sua vittoria alle amministrative del 31 marzo. Binali Yildirim, in corsa per il partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha riconosciuto la sconfitta. "Signor presidente, sono pronto a lavorare in armonia con lei" per "servire Istanbul", ha detto Imamoglu rivolgendosi al capo dello Stato. "Mi congratulo con Ekrem Imamoglu che secondo i risultati ufficiosi ha vinto. Oggi la volontà della nazione si è manifestata ancora una volta", il primo commento di Erdogan su Twitter.

Imamoglu: “Ha vinto la democrazia”

"Oggi ha vinto la democrazia. Hanno vinto i 16 milioni di abitanti di Istanbul", ha detto Imamoglu nel suo primo discorso dopo la chiusura delle urne, promettendo un nuovo inizio per la città. "Oggi abbiamo chiuso una vecchia pagina e ne abbiamo aperto una nuova. Lavorerò senza escludere nessuno", ha aggiunto rivendicando la vittoria. "L'ora della democrazia si era purtroppo interrotta il 31 marzo, ma adesso è ripartita", ha poi spiegato (LE FOTO DEI FESTEGGIAMENTI).

Chi è Imamoglu

Imamoglu, 49anni, sin dalla campagna elettorale è apparso come una figura di riconciliazione, lontana dallo stile di Erdogan: nessun attacco agli avversari, linguaggio pacato, apertura a tutte le componenti etniche, sociali e religiose. Tuttavia, con il presidente Imamoglu ha in comune le radici nel Mar Nero, dove è nato, e le esperienze giovanili nel mondo del calcio. Dirigente sportivo nel club della sua città, Trebisonda, il neo sindaco vive a Istanbul da 30 anni. Sposato, tre figli, dopo la laurea in amministrazione finanziaria ha guidato l'azienda edile di famiglia. Dieci anni fa ha fatto il suo ingresso in politica, con i repubblicani del Chp, che l’hanno scelto per la corsa più difficile, quella di Istanbul. Ha vinto raccogliendo al centro, tra i conservatori moderati, i voti che al suo partito mancavano da decenni. Senza trascurare l'anima laica, la minoranza curda, i progressisti. E c’è già chi vede in lui l'uomo in grado di sfidare Erdogan alle presidenziali del 2023 e togliergli, dopo Istanbul, anche la Turchia.

L’annullamento del primo voto

Gli oltre 10 milioni di turchi che il 23 giugno sono andati alle urne avevano già votato lo scorso 31 marzo per scegliere il sindaco. Un voto che però è stato annullato dopo il ricorso presentato dai nazionalisti dell'Mhp e dall’Akp, il partito di Erdogan, e accettato il 6 maggio dalla Commissione elettorale suprema della Turchia (Ysk). I due partiti hanno deciso di appellarsi dopo che Imamoglu, sostenuto dal Partito Popolare Repubblicano (Chp), aveva vinto ottenendo 13.742 voti in più di Yildrim. Alla base del ricorso alcune presunte irregolarità nel conteggio dei voti, il fatto che avrebbero votato 40mila elettori che non ne avevano diritto e l’accusa secondo cui molti presidenti di seggio non avrebbero avuto i titoli per ricoprire l’incarico.

La reazione di Erdogan

Oltre alle congratulazioni al vincitore, Erdogan ha anche aggiunto, sempre su Twitter: "Continueremo come prima a marciare verso i nostri obiettivi del 2023 nell'unità e nell'unione, nel rispetto della democrazia, dello stato di diritto, della pace, della prosperità e della stabilità del nostro Paese", spiegando che continuerà a impegnarsi per il futuro della Turchia nei suoi prossimi viaggi in Giappone per il G20 e in Cina.

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