Etiopia, il governo: sventato un colpo di Stato. Uccisi governatore e capo dell'esercito

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Il premier etiope Abiy Ahmed (foto Getty)

Lo ha annunciato il premier Abiy Ahmed, apparso in tv in abiti militari. Violente sparatorie hanno avuto luogo nella regione di Ahmara dove ha perso la vita anche un assistente del governatore. Ad Addis Abeba l'altro agguato che sarebbe legato ai primi disordini

Il governo etiope ha annunciato di aver sventato un colpo di Stato ad Amhara, una delle nove regioni autonome del Paese. Ad affermarlo è stato il premier Abiy Ahmed. Il primo ministro, riferisce la Bbc, è comparso in tv con abiti militari, e ha detto che diversi ufficiali sono stati uccisi nel capoluogo di Amhara, Bahir Dar. Nel corso dei disordini, secondo quanto riportato dai media locali, è rimasto ucciso il governatore dello stato di Amhara, Ambachew Mekonnen un suo assistente. Hanno perso la vita anche il capo dell'esercito etiope, Seare Mekonnen, ucciso a colpi d'arma da fuoco dalla sua guardia del corpo, e un secondo generale che si trovava con lui.

Irruzione di una squadra d'assalto

La notizia dell'uccisione del capo dell'esercito è stata resa nota da Billene Seyoum, portavoce del premier Abiy Ahmed, che ha spiegato ai giornalisti che una "squadra d'assalto" guidata dal capo della sicurezza di Amhara, Asaminew Tsige, ha fatto irruzione in una riunione di alti funzionari di Amhara sabato pomeriggio, e ha colpito il governatore Ambachew Mekonnen e un altro alto funzionario, entrambi morti in seguito.  

L'agguato al capo di Stato maggiore ad Addis Abeba

Qualche ora dopo, il capo di Stato maggiore, Seare Mekonnen, è stato assassinato dalla guardia del corpo nella sua abitazione, ad Addis Abeba, in quello che sembra essere stato un attacco coordinato. Con lui sarebbe stato ucciso anche un altro generale presente nel momento dell'agguato. La guardia del corpo sarebbe stata arrestata, insieme a molti altri ritenuti responsabili del tentato colpo di Stato, mentre non si sa se Asaminew Tsige, colui che è ritenuto la mente dell'attacco, sia stato catturato.

Dipartimento di Stato Usa: sparatorie anche ad Addis Abeba

Secondo i resoconti, Internet è stato oscurato in tutto il Paese. Violente sparatorie a Bahir Dar sarebbero andate avanti per almeno 4 ore. Il Dipartimento di Stato americano ha affermato inoltre di aver avuto notizia di sparatorie anche nella capitale Addis Abeba.

La situazione ad Amhara

Amhara, negli altopiani settentrionali dell'Etiopia, è la patria dell’omonimo gruppo etnico, e terra natia di molti dei suoi imperatori, nonché dell'amarico, la lingua nazionale. Gli Amhara sono il secondo gruppo etnico dopo gli Oromo, ed entrambi guidarono due anni di proteste anti-governative che portarono alle dimissioni dell'ex premier Hailemariam Desalegn. La regione di Amhara si trova anche ad affrontare problemi di sicurezza di diverso genere, con alcuni gruppi che chiedono una maggiore autonomia dal governo centrale e episodi di violenza tra i gruppi etnici Amhara e Gumuz, che appena lo scorso mese hanno provocato la morte di decine di persone. Un mix di fattori che rende la situazione del Paese quanto mai tesa.

Da aprile 2018 Abiy al potere

Abiy, un Oromo, prese il potere nell'aprile 2018 ed è stato lodato per una serie di sforzi per riformare una nazione che ha conosciuto solo il dominio autoritario di imperatori e uomini forti al potere. Leader più giovane del continente, con i suoi 42 anni, ha intrapreso riforme economiche, ha permesso ai gruppi di dissidenti di rientrare nel Paese, ha cercato di reprimere le violazioni dei diritti e ha fatto arrestare decine di alti funzionari militari e dell'intelligence. Tra i suoi importanti successi vi è  anche lo storico accordo di pace siglato con la vicina Eritrea, nemico decennale.

Le tensioni nel Paese

Ma la situazione politica in Etiopia resta comunque segnata dalle crescenti tensioni etniche e una chiara opposizione di parte dei militari al potere del premier Abiy, già sfuggito a un tentativo di attentato con una granata. Le frizioni di vecchia data in un Paese di oltre 80 gruppi etnici sono esplose. Oltre un milione di persone è stato sfollato da scontri etnici, che gli analisti attribuiscono a molteplici cause, tra cui l'indebolimento del Fronte democratico rivoluzionario popolare dell'Etiopia che nel 1995 scrisse l'attuale Costituzione e l'ambizione di diversi gruppi che cercano di sfruttare le opportunità offerte dalla transizione politica.

Conte: "Solidarietà e supporto ad Abiy"

"La mia piena solidarietà e il supporto ad Abiy Ahmed. L'Italia è al fianco di un'Etiopia stabile, pienamente impegnata nei suoi processi di riforme politiche ed economiche che continuiamo a incoraggiare", è stato il messaggio del premier Giuseppe Conte diffuso su Twitter.

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