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Nuova Zelanda, diffuse video della strage di Christchurch: condannato a 21 mesi

Mondo
Nell'attentato hanno perso la vita 51 persone (Getty Images)

Il 44enne Philip Arps, che si definisce un suprematista bianco, si è dichiarato colpevole di aver distribuito contenuti riprovevoli. Per la corte il suo atto deve essere considerato "un crimine di odio contro la comunità musulmana"

In Nuova Zelanda, un suprematista bianco è stato condannato a 21 mesi di carcere per aver diffuso sui social network il video delle stragi nelle moschee di Christchurch del 15 marzo 2019. L’uomo, il 44enne Philip Arps, era stato arrestato quattro giorni dopo l’attentato nel quale l'estremista australiano Brenton Tarrant, agendo in diretta su Facebook, aveva ucciso 51 persone. Durante il processo Arps si è dichiarato colpevole di aver distribuito contenuti riprovevoli.

Un crimine di odio

Il tribunale distrettuale di Christchurch ha condannato Arps per aver distribuito le immagini degli omicidi a circa 30 persone su Facebook e per il possesso di un altro video modificato dell’attentato, che includeva un mirino e il conteggio dei morti. Secondo il giudice Stephen O'Driscoll la distribuzione di queste immagini è configurabile come "un crimine di odio contro la comunità musulmana". Un atto "particolarmente crudele" anche tenendo conto del fatto che il video è stato diffuso nelle ore immediatamente successive agli omicidi, quando le famiglie stavano ancora aspettando notizie dei loro cari. In quei giorni, secondo la corte, Arps è arrivato a gioire della morte delle vittime musulmane, motivo per il quale la carcerazione è stata considerata l’unica pena appropriata. Il giudice infatti si è rifiutato di concedere gli arresti domiciliari, seppur con il braccialetto elettronico.

Uomo già condannato in precedenza

Inizialmente l’imputato si era dichiarato colpevole solo della diffusione del video originale ma poi ha ammesso si aver richiesto a una sua conoscenza di modificare il filmato aggiungendo il mirino e il conteggio dei morti con l’intento di distribuirlo in un secondo momento. Arps, che si è più volte paragonato al criminale di guerra nazista Rudolf Hess, era già noto alla giustizia neozelandese. Nel 2016 infatti era stato condannato per comportamento offensivo e multato 800 dollari neozelandesi (circa 465 euro) per essersi filmato insieme ad altri suprematisti mentre consegnava dei pacchi contenenti delle teste di maiale alla moschea di Al Noor (una di quelle colpite dagli attentati). Nel video il gruppo faceva anche più volte il saluto nazista. Durante il processo appena concluso, Arps oltre a dichiararsi apertamente "contro i musulmani", si è detto convinto che i media siano controllati da gruppi di potere sionisti e quindi "inevitabilmente corrotti".

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