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Usa-Messico, Trump rivela per errore parti dell'accordo sui migranti

Mondo
Donald Trump (foto di repertorio - Getty Images)

Un fotografo del Washington Post ha catturato in uno scatto durante una conferenza stampa un foglio sventolato incautamente dal presidente americano, riuscendo a svelare alcuni dettagli dell'intesa

Durante una conferenza stampa Donald Trump ha sventolato incautamente un foglio piegato contenente i dettagli dell'intesa con il Messico sui migranti. Un gesto non sfuggito ad alcuni fotografi, come Jabin Botsford del Washington Post, che ha immortalato il pezzo di carta e, grazie allo zoom, avrebbe rivelato alcuni dettagli dell'accordo non destinati ad essere subito pubblici.

Una mossa poco prudente

Trump sosteneva da alcuni giorni di aver stipulato un accordo segreto sull'immigrazione con il Messico. Ma la Casa Bianca si era finora rifiutata di divulgare i dettagli dell'intesa, diffondendo scettiscimo sulla veridicità del tutto. Proprio per reagire a questo atteggiamento dei media il presidente americano avrebbe sventolato il foglio contenente l'intesa: "È molto semplice. È proprio qui. E qui c'è tutto quello di cui volete parlare - ha aggiunto rivolgendosi ai cronisti - è fatto".

I dettagli dell'accordo

Nelle immagini scattate durante la conferenza stampa si riescono a leggere alcuni stralci dell a presunta intesa. Un primo passaggio fa riferimento alle domande di asilo da parte di migranti messicani. Secondo la Bbc sarebbe stato concordato un piano per rendere il Messico un "Paese terzo sicuro". Questo permetterebbe allo Stato centro-americano di gestire in autonomia le domande di asilo dei migranti diretti verso gli Stati Uniti. Secondo ciò che si evince dalle parti leggibili, l'intesa coinvolgerebbe anche altri Paesi latinoamericani interessati dai flussi migratori.

Il termine dei 45 giorni

Nell'accordo si menziona il necessario impegno da parte del Messico ad applicare l'accordo entro 45 giorni. Si legge infatti che "se gli Stati Uniti stabiliscono, a propria discrezione e previa consultazione con il Messico, dopo 45 giorni dalla data della sottoscrizione dell'accordo, che le misure adottate dal governo del Messico non hanno prodotto risultati sufficienti nell'affrontare il flusso di migranti diretto verso il confine meridionale degli Stati Uniti, il governo messicano adotterà tutte le misure necessarie ai sensi della legge nazionale per far entrare in vigore l'accordo, al fine di garantirne l'effettività entro 45 giorni". Secondo il Washington Post quest'ultimo punto fa presupporre che gli Stati Uniti possano costringere il governo messicano a rivedere l'applicazione delle proprie leggi in materia di immigrazione. Nel documento si scorgono due firme poco leggibili che, sempre in base alla ricostruzione del media americano. "sembrano appartenere a Marik A. String, il vice Segretario di Stato degli Stati Uniti per gli affari politico-militari, e Alejandro Celorio Alcantara, un vice consigliere legale del Ministero degli Esteri messicano".

La parziale conferma del ministro messicano

Nonostante il documento non sembrerebbe quindi firmato da nessuno dei due Capi di Stato coinvolti nell'accordo, il Ministro degli Esteri messicano Marcelo Ebrard ha in parte confermato l'esistenza di un accordo simile a quello trapelato. Secondo quanto dichiarato dall'esponente politico, l'accordo darebbe al Messico 45 giorni per dimostrare di essere in grado di far diminuire l'immigrazione, senza però un'intesa sulla condizione di "Paese terzo sicuro". Al momento il Messico sta impiegando circa 6mila addetti della Guardia Nazionale al confine con il Guatemala per poter arginare il fenomeno della migrazione clandestina.

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