Il Papa nell'omelia di Pentecoste: nell'era dei computer siamo più social e meno sociali

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Il Pontefice ha messo in guardia dalle “allergie alle contaminazioni”: “C’è sempre la tentazione di costruire nidi, ma dal nido alla setta il passo è breve”

“Nell'era dei computer si sta a distanza: solo contatti, più 'social' ma meno sociali". Il monito arriva da Papa Francesco che, durante la messa di Pentecoste in piazza San Pietro, ha aggiunto: "Oggi nel mondo le disarmonie sono diventate vere e proprie divisioni: c’è chi ha troppo e chi nulla, c’è chi cerca di vivere cent'anni e chi non può venire alla luce”. Per il Pontefice “sempre c’è la tentazione di costruire 'nidi': di raccogliersi attorno al proprio gruppo, alle proprie preferenze, il simile col simile, allergici a ogni contaminazione. Dal nido alla setta il passo è breve anche dentro la Chiesa".

“Necessaria unità e armonia”

Nell'omelia di Pentecoste, Bergoglio ha detto: “Non è prendendo le distanze da chi non la pensa come noi che saremo sereni, non è risolvendo il guaio del momento che staremo in pace. La svolta è la pace di Gesù, è l'armonia dello Spirito", invitando i fedeli a “non rimanere in superficie”. "Quante volte si definisce la propria identità contro qualcuno o qualcosa!", ha aggiunto il Papa, per il quale è invece necessaria l'unità, l'armonia, che può arrivare solo dallo Spirito Santo che "congiunge i distanti, unisce i lontani, riconduce i dispersi”.

“Cultura dell’aggettivo e della fretta”

Per Bergoglio, oggi viviamo in una “cultura dell'aggettivo che dimentica il sostantivo delle cose. E anche in una cultura dell'insulto”. "Poi ci rendiamo conto che fa male, a chi è insultato ma anche a chi insulta. Rendendo male per male, passando da vittime a carnefici, non si vive bene", ha sottolineato. In più, "oggi, nella fretta che il nostro tempo ci impone, sembra che l'armonia sia emarginata: tirati da mille parti rischiamo di scoppiare, sollecitati da un nervosismo continuo che ci fa reagire male a ogni cosa. E si cerca la soluzione rapida, una pastiglia dietro l'altra per andare avanti, un'emozione dietro l'altra per sentirsi vivi", ha infine detto il Papa, sottolineando che, al contrario, "abbiamo soprattutto bisogno dello Spirito: è Lui che mette ordine nella frenesia”.

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