Il governo intende uccidere gli animali perché costituiscono una minaccia per le specie native australiane. Non mancano i critici come Brigitte Bardot e l'ex cantante dei The Smith Morrissey
L’Australia è in guerra con i gatti selvatici. Gli animali, che nel Paese sono stimati tra i due e i sei milioni, sono presi di mira dal governo australiano perché costituiscono una minaccia per le specie native. L'obiettivo, entro il 2020, è di uccidere due milioni di questi animali. Per farlo, come riporta il New York Times, sono state messe in circolazione salsicce avvelenate contro i gatti selvatici.
"I gatti selvatici sono una grande minaccia per i nostri animali nativi"
Gregory Andrews, commissario nazionale delle specie minacciate, ha riferito al The Sydney Morning Herald che i gatti selvatici "sono l'unica grande minaccia per i nostri animali nativi, e hanno già portato all'estinzione 20 su 30 mammiferi persi". In particolare, i gatti uccidono in Australia più di 1 milione di uccelli nativi e 1,7 milioni di rettili. “Dobbiamo fare delle scelte per salvare gli animali che amiamo e che ci caratterizzano come nazione” conclude il commissario.
Le critiche, da Brigitte Bardot a Morissey
A tale politica, tuttavia, non mancano le critiche. Tim Doherty, ecologo australiano della Deakin University ammette che i gatti selvatici sono una minaccia per le specie native ma sostiene che uccidere questi animali non comporti necessariamente la salvezza per le vite di uccelli o mammiferi.
Tra i critici famosi figurano anche Brigitte Bardot e ex cantante dei The Smith Morrissey. L’attrice ha scritto una lettera in cui supplicava il ministro dell’ambiente a fermare ciò che lei ha definito il genocidio animale.