Secondo gli exit poll distanze ridottissime tra i due, che dichiarano entrambi la vittoria. Il Blu-Bianco dello sfidante sarebbe il primo partito, mentre quella guidata dal Likud del premier uscente sarebbe la prima coalizione. Affluenza in calo
Testa a testa nelle elezioni in Israele tra il Likud del premier uscente Benjamin Netanyahu e Blu-Bianco dello sfidante Benny Gantz. Gli exit poll diffusi subito dopo la chiusura delle urne sono contrastanti e prevedono un esito al fotofinish. Canale 13 vede un testa a testa, mentre l'altra tv commerciale Canale 12 assegna un vantaggio a Gantz di 4 seggi (37 a 33) alla Knesset. La tv pubblica dà invece un vantaggio al Blu-Bianco dello sfidante Gantz di un solo seggio (37-36). Nel quadro disegnato dagli exit poll quello dell'ex capo di stato maggiore Gantz sarebbe il primo partito, mentre come coalizione sarebbe in testa quella guidata dal Likud di Netanyahu. Lo spoglio durerà tutta la notte.
Entrambi i candidati dichiarano vittoria
La confusione cresce anche perché entrambi i leader cantano già vittoria. Benny Gantz ha dichiarato, secondo quanto riportato da Haaretz: "Abbiamo vinto. Il popolo di Israele si è pronunciato. In queste elezioni c'è un chiaro vincitore e un chiaro perdente". Replica subito Netanyahu: "Il blocco di destra guidato dal Likud ha ottenuto una chiara vittoria. Ringrazio i cittadini di Israele per la loro fiducia. Inizierò a formare un governo di destra con i nostri partner naturali stasera", afferma.
Gantz primo partito, a Netanyahu coalizione
Nei tre exit poll pubblicati alla chiusura dei seggi dalle tv, quello di Benny Gantz sarebbe il primo partito, mentre come coalizione a prevalere sarebbe quella di destra guidata da Netanyahu che avrebbe in questi exit poll 64-60-64 seggi contro 56-60-56 della coalizione di Gantz. Le altre due liste di destra, quelle di Bennett e Feiglin, al momento attuale non avrebbero superato la soglia elettorale.
Affluenza in calo, soprattutto tra la popolazione araba
Le percentuali dell'affluenza, almeno fino a metà pomeriggio, sono state in calo del 3% rispetto alle elezioni del 2015. La giornata è stata calda e assolata e questo ha favorito l'esodo fuori città e l'assalto alle spiagge, visto che è stato un giorno non lavorativo. Il dato più eclatante di calo nelle urne è stato quello relativo alla popolazione arabo-israeliana che rappresenta il 16% dei votanti: il 40% in meno dei loro concittadini ebrei. Ma non stati pochi quelli che hanno imputato il dato anche all'installazione di videocamere poste dal Likud a sorvegliare il voto nelle stazioni elettorali a prevalenza araba.