La star del calcio parla in nove lingue per supportare la petizione dell'associazione Malaria No More Uk contro la malattia contratta, nel 2017, da 219 milioni di persone.
"La malaria non è una malattia come tante altre. È la malattia più mortale che sia mai esistita”. Con queste parole inizia l’appello video lanciato martedì David Beckham: 55 secondi in tutto in cui la star del calcio britannico, seduto in quella che appare come la cucina di casa sua, parla in diverse lingue – nove in tutto, compreso lo Swahili e lo Yoruba - per richiamare l’attenzione mondiale su una malattia contratta, secondo l’ultimo report dell’Organizzazione mondiale della sanità, da 219 milioni di persone nel 2017 (in aumento dai 217 milioni del 2016, nonostante l’obiettivo indicato dalle nazioni Unite sia quello di debellare la malattia entro il 2030).
La campagna
Nel video – grazie a degli effetti acustici e con l’ausilio dell’intelligenza artificiale – Beckham “parla” oltre che in inglese anche in spagnolo, arabo, francese, indi, mandarino, kinyarwanda – la lingua parlata in Rwanda – yoruba (idioma nigeriano) e swahili. “Una voce può essere potente – continua Beckham nel video – , molte voci insieme dovranno essere ascoltate”, conclude l’appello che invita a sottoscrivere la petizione. Quest'ultima fa capo all'associazione di beneficenza Malaria No More UK, che si propone appunto di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica in vista della conferenza sul tema prevista il prossimo ottobre. L’ex capitano della nazionale di inglese, che si è ritirato dal calcio nel 2013, supporta da una decina d’anni l’associazione. “Inaccettabile che la malaria uccida ancora un bambino ogni due minuti”, ribadisce Beckham a supporto del suo appello.