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Vertice Ue-Lega Araba in Egitto, Conte: "Vicenda Regeni ferita ancora aperta"

Mondo
Foto: Ansa

Il presidente del Consiglio ha parlato del caso legato al ricercatore a margine del summit a Sharm el Sheikh e di un possibile incontro con Al Sisi: "Troveremo un modo di confrontarci". Sul tavolo anche la crisi della Libia e la questione palestinese

C’è anche la vicenda di Giulio Regeni tra gli argomenti trattati dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine del vertice Ue-Lega Araba che si svolge in Egitto a Sharm el Sheikh. Con il presidente Abdel Fattah Al Sisi, sebbene "l'agenda sia molto serrata, troveremo un modo di confrontarci e trasmetterò le premure del governo italiano e dell'Italia", ha detto Conte. Poi ha aggiunto: "È una ferita aperta? Certo che è una ferita ancora aperta finché il caso non si risolverà".

Conte: "Libia strategica per l’Italia"

Ma il confronto non sarà solo sul caso Regeni. Diversi sono i dossier che vedono incrociarsi Roma e Il Cairo, a cominciare da quello libico. "La Libia per noi è strategica, servono sforzi per prevenire un'escalation di violenze e un conflitto civile, che sono sempre dietro l'angolo", spiega Conte che, all'International Congress Center che ospita il summit, ha incontrato il premier del governo di unità nazionale libico Fayez al Sarraj. La situazione in Libia, al momento, resta instabile e il governo italiano sta incrementando i suoi sforzi affinché la conferenza internazionale promossa dalle Nazioni Unite abbia luogo. Punto, questo, considerato cruciale affinché la road map Onu che porti ad elezioni possa essere percorsa. Il "faro" dell'Italia resta quello di una soluzione "condivisa e inclusiva" e, infatti, dopo aver visto Sarraj in Egitto è possibile che Conte torni a incontrare, nelle prossime settimane, l'uomo forte della Cirenaica, il generale Khalifa Haftar.

Il ruolo dell'Italia al vertice

L'Italia al vertice prova anche ad affermare il suo ruolo centrale nel panorama geopolitico ed economico mediterraneo in un contesto in cui al tavolo, tra le 49 delegazioni presenti, siedono i vertici dell'Ue, la cancelliera Angela Merkel, la premier britannica Theresa May, il re saudita Salman, il leader palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas). E proprio la questione palestinese è uno degli argomenti più citati nella prima giornata del summit. "Serve una pace giusta e duratura", spiega Conte, ribadendo il sostegno alla soluzione dei due Stati. Ma alle spalle del partenariato diplomatico c'è anche il dossier energetico, sul quale il premier è al lavoro dall'inizio del suo mandato. Il tema dell'energia e delle rinnovabili è "cruciale" per il dialogo tra Ue Lega Araba. E, in questo senso, altrettanto strategica è la collaborazione dell'Egitto alla presenza dell'Italia nel bacino energetico della Cirenaica.

"Italia sempre a favore del dialogo"

Conte ha poi sottolineato che il nostro Paese "è al centro del Mediterraneo ed è sempre a favore del dialogo" e si è soffermato anche sull’Isis: "Oggi la minaccia di Daesh è più liquida", ha spiegato, soffermandosi sul tema della sicurezza e sui rischi connessi ai "molti foreign fighters" che potrebbero tornare in Europa. Infine una battuta anche sulle questioni interne: "La patrimoniale è assolutamente esclusa".

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