Migranti, allarme dell’Unhcr: aumenta il tasso di mortalità in mare

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Foto archivio Ansa

Nel 2018 c’è stato un decesso ogni 14 arrivi lungo la rotta Libia-Europa. Da un rapporto dell’organizzazione emerge che l'85% dei migranti sono stati riportati in Libia dove sono soggetti a "incarcerazione in condizioni spaventose"

Il tasso di mortalità in mare dei migranti è salito drasticamente nell’ultimo anno. L’allarme arriva da un rapporto dell’Unhcr, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Nel 2018 si è registrato un decesso ogni 14 arrivi a differenza del 2017 che aveva un rapporto di 1 ogni 38. Inoltre, l’85% dei migranti tratti in salvo o intercettati nella cosiddetta Regione Libica di Ricerca e Salvataggio (SRR) sono stati riportati in Libia, dove sono stati soggetti a "incarcerazione in condizioni spaventose”.

Il rapporto dell’Unhcr

Mentre il numero dei migranti morti nel Mediterraneo centrale è più che dimezzato nel 2018 rispetto all’anno precedente, il tasso di mortalità in mare è salito drasticamente. Il bilancio delle vittime è stato particolarmente pesante nel Mediterraneo occidentale, lungo la rotta verso la Spagna, dove il numero dei morti è quasi quadruplicato nel 2018 rispetto al 2017. Il rapporto “Viaggi disperati” dell’Unhcr ha rivelato che, in seguito a un rafforzamento delle attività della Guardia Costiera libica, l’85% dei migranti intercettati vengono portati in Libia e per questo un maggior numero di barconi hanno cercato di oltrepassare la SRR libica per sfuggire alla Guardia Costiera del Paese facendo rotta verso Malta o l’Italia.

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