Brasile, 65 morti per il crollo della diga: si scava per cercare i dispersi. FOTO
Si aggrava di ora in ora il bilancio dell'incidente, avvenuto vicino Brumadinho, nello stato di Minas Gerais. Oltre alle vittime, mancano all'appello quasi 300 persone. La FOTOGALLERY - VIDEO
Sale a 65 il numero dei morti accertati (19 dei quali identificati) per il crollo della diga vicino al villaggio di Brumadinho, nello stato brasiliano di Minas Gerais. Ma il bilancio potrebbe essere molto più grave: restano disperse ancora 292 persone, secondo quanto sostiene l'agenzia di stampa Prensa Latina -
Brasile, le immagini del crollo
Dal momento del disastro, continuano incessanti le operazioni di soccorso: sul campo sono impegnati 200 vigili del fuoco con 13 elicotteri. Finora oltre 150 persone sono state trovate in vita e messe in salvo dalle squadre dei soccorritori -
Maltempo sulle Dolomiti, la diga intasata vista dal drone. FOTO
"Ci sono molti dispersi: la probabilità che siano morti è cresciuta considerevolmente", ha dichiarato il ministro per lo sviluppo regionale, Gustavo Canuto -
Diga di Oroville, pietre dagli elicotteri per riparare la crepa. FOTO
Nonostante le speranze si affievoliscano, i soccorritori continuano a scavare nella marea di fango che ha investito l'area -
Tragedia della val di Stava, a 33 anni dal "piccolo Vajont"
"Finché non abbiamo rimosso l'ultimo corpo, speriamo ancora di trovare sopravvissuti", ha affermato un portavoce dei vigili del fuoco -
La strage del Vajont
Il crollo della diga nel complesso minerario di Córrego do Feijão è avvenuto venerdì 25 gennaio a circa 60 chilometri dalla città di Belo Horizonte -
Vajont, una catastrofe non naturale
La diga crollata era inattiva e il suo crollo è stato del tutto inatteso. Il suo contenuto si è riversato sui circa 39mila abitanti della città -
Vajont, la notizia sui giornali dell'epoca
Il disastro ricorda quello della diga di Mariana, sempre nello Stato del Minas Gerais, crollata nel 2015 causando la morte di 19 persone -
Vajont, i video inediti riemersi dal fango e dalla storia
La magistratura ha ordinato di bloccare i conti bancari della Vale, la società che gestiva l'impianto, per un totale di un miliardo di reales (233 milioni di euro) in previsione di un risarcimento per le vittime -
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