Nuove tecnologie e disabilità: un ingegnere kenyano ha inventato un guanto intelligente, capace di tradurre in voce il linguaggio dei segni.
Un guanto che dà voce al linguaggio dei segni delle persone sordomute. Con questa invenzione Roy Allela, ingegnere elettronico del Kenya si è guadagnato un posto della rosa dei finalisti per prestigioso premio della Royal Academy of Engineering Africa. Il guanto Sign-IO (Sign-Input-Output), è dotato di sensori che registrano i movimenti delle dita, della mano e delle braccia, e li trasferisce via bluetooth allo smartphone. Qui una speciale applicazione riconosce i gesti e li sintetizza in voce.
“L’idea, racconta il giovane inventore – mi è venuta perché volevo poter comunicare meglio con mia nipote di sei anni, che è sorda e per parlare utilizza il linguaggio dei segni”.
Attraverso la app, scaricabile gratuitamente su smartphone, gli utenti sono in grado di impostare la lingua, il genere e l’intonazione della voce audio, con risultati estremamente accurati. Anche la velocità con cui i segni sono prodotti è un aspetto importante dei guanti intelligenti.
“Le persone parlano a velocità diverse ed è lo stesso con le persone che per esprimersi usano il linguaggio dei segni - alcune sono molto veloci, altre lente, quindi abbiamo integrato nell’applicazione varie velocità, in modo che sia comodo per chiunque utilizzarla”.
Tra gli obiettivi di Roy, c’è quello dichiarato di coler combatte lo stigma associato all'essere sordi o ad avere gravi problemi di linguaggio. In Kenia molti bambini sordi non lo sono dalla nascita, ma lo diventano nei primi due anni in seguito a malattie comuni non curate, come l’otite. Tra loro solo una piccola percentuale frequenta la scuola: mancano insegnanti che conoscano la lingua dei segni e classi speciali in cui possano essere inseriti fino dall’età dell’asilo, mentre le famiglie povere preferiscono investire sui figli sani.
“Se vincerò il premio oltre a mettere a punto il prototipo lavorerò sulla confezione”. Ne creerò una versione maschile, blu con i supereroi e una femminile, con fate e principesse. Se i guanti sembrano belli, ogni bambino vorrà indossarli” dice Allela.